martedì 19 febbraio 2019
Si tratta della flessione annua più grave dal 2009. Male in particolare il settore auto (-7,5%) e le esportazioni (-4,7%).
Stabilimento Maserati a Grugliasco, Torino (Ansa)

Stabilimento Maserati a Grugliasco, Torino (Ansa)

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Dicembre nero per l'industria italiana. Il fatturato diminuisce del 3,5% rispetto a novembre, subendo il ribasso più forte sul mercato estero. L'Istat stima su base annua segna una caduta del 7,3% (dato corretto per gli effetti di calendario). Si tratta della flessione tendenziale più accentuata dal novembre del 2009. La diminuzione congiunturale riguarda sia il mercato interno (-2,7%) sia, in misura più accentuata, quello estero (-4,7%). Gli ordinativi dell'industria italiana, a dicembre 2018, calano dell'1,8% rispetto al mese precedente, a causa delle perdite subite sul mercato estero.
Analizzando i principali raggruppamenti di industrie, la flessione risulta generalizzata: -1,8% i beni di consumo, -5,5% i beni strumentali, -1,7% i beni intermedi e -9,7% l'energia. Particolarmente negativo il fatturato e gli ordinativi nel settore degli autoveicoli. I ricavi hanno infatti segnato una diminuzione tendenziale del 7,5%, mentre le commesse su base annua sono scese del 18,4% (dati grezzi).

Nel quarto trimestre l'indice complessivo del fatturato scende così dell'1,6% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, tutti i principali settori di attività economica registrano dei cali. I più rilevanti sono quelli dei mezzi di trasporto (-23,6%), dell'industria farmaceutica (-13,0%) e dell'industria chimica (-8,5%). Nella media del 2018 risultano infrenata sia il fatturato che gli ordinativi: la crescita del primo si ferma al 2,3%, dal +5,6% dell'anno precedente (dati corretti per gli effetti di calendario); mentre per le commesse si registra un +2,0%, in deciso rallentamento a confronto con il +6,3% del 2017 (valori grezzi). Ripercorrendo gli ultimi dodici mesi, l'Istituto di statistica fa notare come il fatturato nel corso dell'anno abbia "mostrato un andamento tendenziale stabile nei primi nove mesi, con un peggioramento nell'ultimo trimestre".

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