martedì 22 maggio 2018
Prezzo del petrolio alto e commercio internazionale in flessione potrebbero peggiorare la situazione. La disoccupazione scenderà al 10,8%
La crescita rallenta: nel 2018 il Pil a +1,4%
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L'Istat ha confermato il rallentamento della crescita del Pil italiano che quest'anno si fermerà a quota 1,5%. Lo certifica la nota diffusa oggi sulle prospettive dell'economia italiana nel 2018-19, nella quale si ricorda che nel 2017 il Pil aveva fatto registrare un aumento dell'1,5%. Il governo uscente stimava per il 2018 un risultato analogo, ma in questi primi mesi si è già assistito ad una lieve frenata. "L'attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una più moderata evoluzione del commercio internazionale e da un incremento più accentuato del prezzo del petrolio. Un effetto più incisivo dei provvedimenti a favore degli investimenti potrebbe invece costituire un ulteriore elemento di stimolo all'economia", spiega Istat. Secondo l'istituto una evoluzione del commercio mondiale e del prezzo del petrolio "più sfavorevole rispetto a quella attuale" porterebbe nel 2018 a una riduzione della stima della crescita di 0,2 punti percentuali dall'1,4% all'1,2%.

"Il proseguimento del ciclo positivo dell'economia italiana si sviluppa all'interno di un quadro caratterizzato da una persistente debolezza degli investimenti in capitale intangibile, che comprendono quelli in ricerca e sviluppo e software, e dell'assorbimento di occupazione ad elevata qualificazione". Quanto all'occupazione, le condizioni del mercato del lavoro registreranno un ulteriore miglioramento con una "progressiva, ma lenta, diminuzione del tasso di disoccupazione (10,8%)". L'aumento della spesa delle famiglie è stimato in leggero rallentamento rispetto agli anni precedenti, con un incremento dell'1,2%. La crescita dei consumi continuerebbe ad essere supportata dai miglioramenti del mercato del lavoro. Ma proprio sul fronte dell'occupazione il divario con il resto dell'Europa si è acuito. "Nel periodo post crisi, il divario di crescita della produttività italiana rispetto ai principali paesi europei, misurato dal valore del Pil per ora lavorata si è ulteriormente ampliato". Nel 2017, la produttività del lavoro italiana ha registrato un incremento pari a 1,1 punti percentuali rispetto al 2010 a fronte di un incremento medio di circa 7 punti di Germania, Francia e Spagna, tornate "su valori superiori al periodo della crisi".

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