martedì 9 maggio 2017
Il commercio al dettaglio segna un aumento dello 0,7%. Confesercenti: crescita spinta solo da inflazione. Associazioni consumatori: dati altalenanti. Codacons: ripresa non c'è
Consumi fermi. A crescere sono i prezzi
COMMENTA E CONDIVIDI

Nel primo trimestre 2017, le vendite al dettaglio crescono dello 0,7% rispetto al trimestre precedente in valore, in accelerazione dal +0,2% del trimestre precedente, mentre i volumi sono quasi stazionari (+0,1%). Lo comunica l'Istat, dai cui dati emerge che l'aumento trimestrale è il maggiore da oltre sei anni. Per trovare un incremento superiore bisogna tornare all'ultimo trimestre del 2010, quando era stato dello 0,8%. A marzo, le vendite invece risultano ferme rispetto al mese precedente in valore, e sostanzialmente invariate. Rispetto al 2016, c'è un calo dello 0,4% in valore e dell'1,4% in volume.

Confesercenti: crescita spinta solo da inflazione

«Vendite ancora al palo. I dati Istat sul commercio ci consegnano ancora una volta un quadro deludente». È il commento della Confesercenti che osserva come, «dopo un febbraio fortemente negativo, a marzo non si registra alcuna inversione di tendenza, con le vendite sostanzialmente stagnanti sul mese ed in calo sull'anno, con un crollo dell'1,4% del volume». Anche il bilancio dei primi tre mesi è per l'associazione «meno positivo di quanto possa apparire: le vendite sono cresciute rispetto al trimestre precedente soprattutto in valore (+0,7%), grazie alla spinta dell'inflazione; i volumi sono rimasti invece piatti o quasi (+0,1%). E la crescita ha riguardato soprattutto le grandi superfici: i piccoli, nonostante il mini-rimbalzo di marzo, nel primo trimestre hanno perso un ulteriore 0,7%». La Confesercenti teme che il riaffacciarsi dell'inflazione «possa portare a una nuova riduzione complessiva dei consumi, con inevitabili conseguenze su Pil e conti pubblici». Per questo propone misure di stimolo per la domanda interna, come una deduzione del 50% dall'imponibile Irpef, di carattere temporaneo, per le spese in beni durevoli e semidurevoli.

Consumatori: dati altalenanti

Ancora «altalenanti» i dati diffusi dall'Istat relativamente alle vendite al dettaglio, secondo Federconsumatori e Adusbef, che parlano di «una fase di stallo». «La crescita, quella vera, duratura, basata su elementi strutturali e stabili, è ancora lontana. Mentre non è ancora abbastanza lontana la minaccia della crisi che ha colpito il sistema economico, di cui ancora le famiglie subiscono il pesante strascico», dichiarano i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Da questi dati appare «evidente che il Paese deve ripartire dal lavoro», si legge nel testo che chiede piani per rilanciare l'occupazione e redistribuire i redditi e scongiurare una volta per tutte l'aumento dell'Iva.

«Il Paese è fermo, quando non arretra. Se, per una volta, non peggiorano le vendite dei piccoli negozi, anche se registrano un insignificante +0,1%, la grande distribuzione registra un consistente calo dell'1,1%». Così l'Unione nazionale consumatori commenta i dati del commercio al dettaglio a marzo diffusi dall'Istat. «Nonostante le offerte promozionali, gli ipermercati hanno addirittura un tracollo del 3,2%. Solo i discount continuano a reggere», afferma l'Unione Nazionale Consumatori. «Insomma, gli italiani, avendo finiti i soldi, continuano a non spendere, persino per prodotti necessari come gli alimentari. Gli sconti sono ormai insufficienti. Quello che serve è una riforma fiscale che ridia capacità di spesa alle famiglie», conclude l'associazione.

Codacons: la ripresa non c'è

I dati sulle vendite al dettaglio di marzo diffusi dall'Istat «deludono» per il Codacons e «continuano a far registrare numeri negativi e preoccupanti» perché rilevano un «grave stallo». «Gli analisti avevano previsto una ripresa delle vendite nei primi mesi del 2017, ma il commercio a marzo non solo risulta fermo rispetto al mese precedente, ma addirittura registra un calo delle vendite su base annua del -0,4% in valore e del -1,4% in volume. Questa è la dimostrazione di quanto sostenuto dal Codacons nelle settimane scorse: la corsa dell`inflazione registrata in Italia negli ultimi mesi è assolutamente falsata, perché non attribuibile ad un incremento della spesa delle famiglie ma solo a fenomeni esterni come il caro-benzina e l'incremento delle tariffe energetiche», sottolinea l'associazione di consumatori.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: