venerdì 28 settembre 2018
Dopo quattro mesi di accelerazione segnali di rallentamento
In lieve calo a settembre, soprattutto alimentari e trasporti
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Dopo quattro mesi di accelerazione, a settembre l'inflazione rallenta. Le stime preliminari dell'Istat indicano una crescita dell'indice nazionale dei prezzi al consumo dell'1,5% su base annua (da +1,6% di agosto) e una diminuzione dello 0,4% su base mensile. "A decelerare di pochi decimi di punto è anche l'inflazione che pesa sulle spese quotidiane a causa principalmente delle componenti più volatili del paniere: frutta e vegetali freschi, carburanti", spiega l'istituto di statistica.

Il lieve rallentamento dell'inflazione si deve, infatti, principalmente alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, alla quale si somma quella dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di agosto a +2,5%) e dei beni energetici non regolamentati che tuttavia continuano ad aumentare a ritmi sostenuti. La diminuzione congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente a fattori di natura stagionale come il calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,9%) e, in misura più contenuta, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. L'inflazione nella zona euro a settembre sale al 2,1%, dal 2% di agosto. Guardando alle componenti principali, l'energia ha il tasso più alto (9,5%, in rialzo dal 9,2% di agosto), seguita da cibo, alcol e tabacco (2,7%, in rialzo sul 2,4% di agosto), servizi (1,3%, stabile) e prodotti industriali non-energetici (0,4%, stabile).

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