mercoledì 22 maggio 2024
Presentato il documento con le indicazioni normative e organizzative. Il cardinal Zuppi: necessaria una «manutenzione più intelligente della casa Comune»
Il Vademecum della Cei presentato oggi

Il Vademecum della Cei presentato oggi - Siciliani

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Una settantina di pagine che partono dai contenuti principali dell’enciclica di papa Francesco Laudato si’, per giungere a disegnare una sorta di road map operativa per la costituzione di una Comunità energetica rinnovabile (Cer). Questo in sintesi il Vademecum sugli “elementi etici, tecnici, economico-giuridici per gli enti religiosi”, preparato dall’apposito Tavolo tecnico della Segreteria Generale e presentato ieri nella sede della Cei, a Roma, alla presenza del presidente dei vescovi, cardinale Matteo Zuppi, e del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. In sostanza la strada è aperta per parrocchie ed enti religiosi e le prospettive che si aprono sono davvero notevoli.

«Non può esistere un autentico sviluppo economico senza garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, inclusa la dimensione ambientale - ha detto il porporato -. Al contempo, le preoccupazioni ambientali non possono e non devono tradursi in una nuova forma di marginalizzazione dei poveri e degli ultimi». Ragion per cui «come uomini e cristiani, siamo chiamati ad amministrare in maniera responsabile i beni del Creato». Le Cer rispondono dunque a un duplice fine. «Aiutarci a combattere la povertà energetica - ha detto Zuppi - e favorire la transizione ecologica. Papa Francesco ci invita a una manutenzione più intelligente della casa comune altrimenti il rischio è quello di rovinarla definitivamente». Il ministro Pichetto Fratin ha commentato: «Per affermare il modello delle Cer serve un forte impegno di informazione e divulgazione: grazie a questo Vademecum, sarà ancora più chiaro il valore sociale delle Comunità energetiche Rinnovabili». Parrocchie ed enti religiosi, infatti, «sono naturali destinatari delle nuove forme di incentivo – ha rilevato l’esponente di governo – e figurano tra i principali protagonisti di questa svolta energetica a lungo attesa dal Paese». «Le Cer - ha ricordato a sua volta Paolo Arrigoni, presidente del Gestore dei Servizi Energetici - hanno finalità sociali, oltre che economiche e ambientali. In questo senso è da salutare con favore il sostegno che può arrivare dagli enti religiosi. Le Cer rappresentano inoltre una misura importante di contrasto alla povertà energetica: possono permettere alle diocesi non solo di destinare risorse economiche alle famiglie in difficoltà, ma anche di migliorare luoghi parrocchiali dedicati alla socialità».

La presentazione del vademecum della Cei sulle Comunità energetiche

La presentazione del vademecum della Cei sulle Comunità energetiche - Agenzia Romano Siciliani

Nel Vademecum, dunque, si fa presente proprio questa prospettiva. Le Cer, si fa notare, rappresentano un passo decisivo verso una transizione energetica in una prospettiva di ecologia integrale, che abbraccia la tutela dell’ambiente, la giustizia nei rapporti economici e sociali, la cura della persona umana e delle comunità.

Per questo, tra i contenuti, ci sono anche le conclusioni della 49ª Settimana sociale dei cattolici svoltasi a Taranto e gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Vi è poi una rassegna dei benefici sociali, ambientali ed economici delle Comunità stesse. E vengono fornite indicazioni normativo-regolatorie, oltre ad aspetti tecnici e approfondimenti giuridici, relativi ad esempio al Codice di diritto canonico e ai vincoli architettonici e paesaggistici. Alcuni capitoli sono dedicati ai modelli organizzativi possibile e alle forme giuridiche compatibili con una Cer (tutte tranne quelle previste per le società di capitali - ad esempio Spa e Srl - a meno che queste ultime non assumano la qualifica di impresa sociale). Si disegna infine il percorso per costituirle, con l’indicazione delle diverse fasi operative. Alcune «importanti raccomandazioni» e un glossario per meglio orientarsi tra sigle, ruoli ed enti coinvolti concludono il documento. Il testo verrà regolarmente aggiornato per recepire in maniera continuativa gli sviluppi a livello normativo, di mercato e pastorale. E fin da ora è disponibile sui siti www.chiesacattolica.it e https://tavoloenergia.chiesacattolica.it/

Tra i suoi obiettivi principali, come scrive il cardinale Zuppi nella prefazione, c’è quello di «favorire un dibattito costruttivo all’interno delle nostre comunità in merito a che cosa possiamo fare per favorire uno sviluppo più sostenibile e un uso più solidale delle risorse ambientali e al tempo stesso nella speranza di poter favorire la nascita di progettualità in questo ambito all’interno della Chiesa».

«La transizione energetica - prosegue il porporato - non è un percorso lineare e mono-dimensionale. Al contrario interessa tre sfere di azione tra loro collegate: l’acquisto, la produzione e il consumo di energia. Non vi può essere sostenibilità se non si pongono limiti al consumo e alle inefficienze che creano dispersione. Così come bisogna domandarsi quali siano le fonti impiegate nella sua produzione». Secondo il presidente della Cei, dunque, «il successo di tali progetti non si esprimerà nel loro numero ma nella loro qualità. Tanto più le Comunità energetiche saranno innanzitutto “comunità”, raccogliendo le energie migliori all’interno delle nostre Chiese e della società più in generale – osserva il cardinale – tanto più sapranno includere i soggetti più fragili e svantaggiati creando percorsi virtuosi; tanto più sapranno essere strumento per una corretta gestione dei beni e delle risorse affidate alle Chiese per le generazioni future di fedeli».

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