mercoledì 22 maggio 2024
Viaggio in due realtà dove le comunità energetiche stanno già portando frutto: dalle scuole ai negozi fino ai bar, la rete dei volontari accanto alle famiglie più fragili
Volontari in campo accanto ai più fragili

Volontari in campo accanto ai più fragili - Siciliani

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Una Cer diocesana per contrastare la “fragilità energetica” di chi ha un Isee inferiore ai 20 mila euro. È un’altra sfida della Chiesa di Treviso che ha costituito una Fondazione di partecipazione, riconosciuta dal Terzo Settore, per implementare una Comunità energetica rinnovabile che sia così capillare da coprire l’intero territorio, coinvolgendo tutte le 263 parrocchie. «Stiamo infatti lavorando alla costruzione - spiega l’economo diocesano e presidente della Fondazione Diocesi di Treviso Energy Ets, Sergio Criveller - di tante piccole comunità quante sono le cabine primarie presenti nella nostra realtà territoriale; di fatto una ogni 7-8 parrocchie, nell’ambito di 2 o 3 Comuni. Il nostro obiettivo è “ambizioso”: produrre un megawatt per cabina, cioè mille kw. Se consideriamo che una parrocchia potrebbe installare al massimo 30-40 kw, comprendiamo che la strada è lunga. Questo è il motivo per cui dobbiamo essere in tanti, per produrre e per consumare istantaneamente. Per questo ci rivolgiamo a famiglie, scuole, negozi, bar, uffici». 

La Fondazione sta coinvolgendo tutti i possibili soggetti delle comunità interessate, a partire dalle imprese che sono le realtà più energivore. Ne potrebbero scaturire 30 Cer quante sono le cabine primarie in diocesi. Una grande parte dei vantaggi economici della Cer servirà a sostenere le persone e le famiglie in condizione di fragilità economica, soprattutto energetica. «Chi sceglie la Cer della Diocesi, infatti, condivide prima di tutto l’obiettivo finale: l’aiuto a chi non riesce a pagare le bollette» insiste il presidente della Fondazione. Entrando nel sito www.diocesitv.it e cliccando sul banner “Comunità energetica rinnovabile diocesana (Cer)” si trova il modulo da compilare per manifestare l’interesse a partecipare alla Comunità come produttore o come consumatore, individuando anche la propria cabina di riferimento. Per essere in tanti, poi, c’è bisogno di promuovere localmente la partecipazione alla Comunità. Ecco, allora, la ricerca di “ambasciatori” volontari sul territorio. La Fondazione Diocesi Treviso Energy Ets si è costituita lo scorso 22 dicembre, promossa dall’Ente Diocesi di Treviso, dall’Opera San Pio X e dalla Casa del Clero.

Le Cer saranno operative tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. La Diocesi di Treviso insiste su una grande parte della Provincia di Treviso, ma anche su parti di quelle di Padova, di Venezia e anche due parrocchie in provincia di Vicenza. Un regolamento condiviso che determina le regole all’interno della grande Comunità, ma soprattutto del sottogruppo. «Ci sarà chi produce e consuma, e chi consuma e basta. La novità assoluta del modello “Comunità energetica” è che si ha il massimo di beneficio quando c’è consumo istantaneo: produco 100 e consumo 100. Quindi, oltre a fare produzione, c’è la necessità di trovare chi consuma. Ma il suo consumo genera risorse per sostenere chi è nella difficoltà a pagare le bollette» sottolinea ancora il presidente. Come è solito ricordare il vescovo Michele Tomasi, l’aspetto solidale è essenziale. Non si fa una Comunità energetica per fare business, ma per condividere e sostenere, salvaguardando l’ambiente e aiutando le famiglie in difficoltà.

Rovello e l'impegno per i giovani con disabilità

Insieme per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile in forma collettiva. In provincia di Cuneo, a Rodello, la Comunità Energetica Rinnovabile (Cer) che tra poche settimane sarà operativa è stata promossa direttamente dalla parrocchia. Costituita a marzo 2023 dalla Fondazione dei Santi Lorenzo e Teobaldo, Comune di Rodello e Parrocchia San Lorenzo di Rodello, oggi ha 22 soci (una pmi, un ente locale, tre enti ecclesiastici e 17 utenti domestici) e arriverà a produrre una potenza di 500 kW. I consumatori saranno sette (sei enti ecclesiastici e un utente domestico) e sono un esempio di come un’innovazione economica (ma anche sociale e culturale) per promuovere l’autoconsumo e la produzione locale possa coinvolgere cittadini, imprese ed enti locali.
«Sulla scia della Lettera Enciclica Laudato si’ e degli insegnamenti di Papa Francesco – racconta don Valerio Pennasso, il parroco di Rodello – dobbiamo avere tutti consapevolezza della nostra responsabilità nei confronti del Creato. Per questo, cogliendo la possibilità offerta dalla Fondazione Crc, ci siamo incontrati con il sindaco, i tecnici, i concittadini e abbiamo pensato insieme alle modalità di collaborazione. Abbiamo costituito così una Cers, una comunità energetica rinnovabile solidale, con due cabine primarie: la prima nell’Alta Langa, con particolare attenzione alla sensibilità e alla biodiversità, mentre l’altra punta all’inserimento lavorativo di giovani con disabilità nel settore turistico».

Ogni utente sta finanziando autonomamente la realizzazione del proprio impianto, con un investimento stimato tra i 10 e i 15 mila euro, ma è stato previsto che l’ammortamento dei costi avverrà entro un periodo di 5-6 anni. I due grandi impianti fotovoltaici sulle coperture della Rsa di Cerretto Langhe e di Rodello, con un investimento da 246.000 euro per arrivare a una potenza rispettivamente di 72 e 52 kW. Tutta l’energia prodotta e non consumata dalla comunità viene venduta al gestore con un ricavo potenziale totale di circa 50.000 euro. Parte dei proventi verranno ripartiti tra i soci produttori e il resto verrà devoluto alle finalità sociali indicate.

«La dimensione comunitaria – osserva ancora don Valerio – è fondamentale e la parrocchia resta il punto di riferimento. È la missione sociale della Chiesa: al di là del valore operativo, ci sono valori aggiunti, come la condivisione, i rapporto umani, la collaborazione per un fine importante». In provincia di Cuneo sono 11 le Cer costituite a partire da inizio 2023, per una potenza totale inziale di oltre 1,1 MW e il coinvolgimento di 93 soci fondatori, all’interno del programma Planet Week, promosso dal Ministero dell’Ambiente. La costituzione delle comunità rappresenta il risultato di un percorso sostenuto dalla Fondazione CRC, con l’affiancamento del partner tecnico Environment Park, con oltre 1 milione di euro di contributi, a partire dal 2020 (Bando Smart e Green Economy) e dal 2021-22 con le due edizioni del Bando Nuove Energie.


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