venerdì 3 marzo 2017
A essere interessati a rotazione i reparti a monte e valle dello stabilimento di Taranto e delle altre unità produttive, tra cui Marghera
Ilva, fino a 3.300 in cassa integrazione
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Vertenza Ilva: si riduce a un massimo di 3.300 il numero di persone coinvolte con una media di 2.500, a rotazione, negli ammortizzatori sociali. È il risultato più importante del tavolo convocato dal governo sull’Ilva e presieduto dalla viceministro Teresa Bellanova, volto a trovare un accordo tra azienda e parti sociali per poter adesso, e come ha più volte in questi giorni ribadito la stessa Bellanova, «utilizzare tutti gli strumenti disponibili ed esigibili a disposizione».

A essere interessati a rotazione, come indica l’Accordo sottoscritto, i reparti a monte e valle dello stabilimento di Taranto e delle altre unità produttive tra cui Marghera a cui sono destinate le lamiere e coil dello stabilimento di Taranto. Grazie alle risorse (24 milioni) già allocate nel decreto Mezzogiorno, approvato in via definitiva nelle scorse settimane, rimane invariato rispetto al 2016 il trattamento di indennità dei lavoratori, che in questo modo avranno garantito il 70% della retribuzione.

«Un risultato importante e per nulla scontato. In continuità con l’attenzione messa in campo dal Governo Renzi, abbiamo mantenuto gli impegni assunti nei confronti dei lavoratori. Continueremo a monitorare la situazione con incontri bimestrali dedicati che io stessa presiederò, come ho proposto alle parti», commenta Teresa Bellanova, al termine dell’incontro cui ha partecipato la Direzione competente del ministero del Lavoro.

«Non sfugge a nessuno - prosegue la viceministro - la delicatezza del momento e la sua crucialità anche in relazione agli sviluppi futuri. D’altra parte è evidente come l’attività di impresa nel settore dell’acciaio sia ancora adesso fortemente influenzata dal protrarsi della crisi economico-finanziaria internazionale e dal progressivo deterioramento del mercato di riferimento in Europa. Nonostante ciò, e a maggior ragione proprio per questo, abbiamo condotto in questi mesi un lavoro silenzioso e rigoroso per mettere al riparo il reddito di tutti coloro che saranno coinvolti in processi di ristrutturazione e per dare un futuro all’Ilva. Nelle prossime settimane, come noto giungerà a conclusione il percorso di formulazione dell’offerta da parte delle cordate di investitori. Ci conforta rilevare che l’interesse delle due cordate di investitori all’acquisto dei compendi industriali del Gruppo Ilva è alto, come emerge dalla stampa delle ultime settimane dove gli stessi si sono indirettamente confrontati. Le cordate stanno ora predisponendo l’offerta definitiva e pertanto, allo stato, i piani industriali non sono noti, come non è noto il prezzo di offerta. Ricordo, a scanso di ogni equivoco, che anche i piani ambientali dei due investitori devono essere adattati alle prescrizioni del Parere sicché è impossibile aprire confronti sui contenuti delle due offerte che alla procedura di amministrazione straordinaria perverranno, in busta chiusa, solo il 3 marzo per essere poi oggetto, nei successivi 30 giorni, di valutazione».

Il governo, inoltre, si è impegnato a riconvocare le parti entro la seconda decade di marzo per una informativa relativa in merito alle offerte di acquisto dell’Ilva.

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