venerdì 27 ottobre 2023
Compie 30 anni il Movimento nazionale del settore, basato su un binomio tradizionale del Paese. Una giornata di riflessione sulle dinamiche future di un'attività di richiamo per tanti stranieri
Il turismo del vino, un giro d'affari da oltre 2 miliardi e mezzo
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Il turismo enologico, superate le difficoltà legate al Covid, sta risorgendo. Un fenomeno ancor più importante per l’Italia: si calcola che oggi siano 25mila le cantine accessibili ai turisti, per un giro d’affari da ben 2,65 miliardi, come certificato da autorevoli indagini economiche. Numeri da festeggiare, e così ha fatto il Movimento Turismo del Vino che ha celebrato a Roma i 30 anni di attività. Una giornata interamente dedicata al traguardo raggiunto dall’associazione che ha visto rappresentanti delle istituzioni, produttori, stampa e operatori del settore riuniti il 23 ottobre a palazzo Rospigliosi. Un’occasione dedicata ai festeggiamenti, ma anche alle premiazioni delle cantine più meritevoli, sulla base di riconoscimenti regionali e delle categorie definite da “Nomisma WineMonitor” in quella che è a tutti gli effetti l’indagine più completa mai realizzata in Italia su questo settore che rappresenta uno degli asset fondamentali del nostro Paese. I dati dell’Osservatorio su questa tipologia di turismo, risultato del lavoro sinergico tra il Movimento Turismo del Vino, Nomisma, Città del Vino, Donne del Vino e La Puglia in Più, hanno permesso di mostrare la crescita del comparto e l’eterogeneità delle strutture, senza trascurare le criticità. Il tutto al fine di tracciare una direzione futura condivisa per lo sviluppo di qualità dell’offerta.

Era appunto trent’anni fa quando Donatella Cinelli Colombini, fondatrice e presidente per i primi nove anni del Movimento a livello nazionale, ebbe l’intuizione di trovare un format che attraesse nelle cantine i cosiddetti “wine lover”: «All’epoca erano solo 25 quelle accessibili al pubblico», ricorda. La tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%), che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria. Seguono le cantine con rilevanza storica o architettonica (14%), che hanno le percentuali più alte in Veneto e in Piemonte. Le imprese con marchio famoso o storico sono il 12% del totale e sono particolarmente diffuse in Veneto e Sicilia. Piemonte, Toscana, Friuli e Sicilia si caratterizzano poi per imprese vitivinicole con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche (11%), mentre in Puglia e in Umbria è più alta la quota di cantine ben organizzate per l’”incoming”, il turismo in entrata.

«Un anniversario importante – ha sottolineato Nicola D’Auria, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino – che ci rende davvero orgogliosi del percorso intrapreso e ci stimola a migliorare sempre di più l’offerta enoturistica nazionale. Roma è un palcoscenico imprescindibile per questi temi come il turismo e il mondo del vino, per questo l’abbiamo scelta per l’anniversario. Una giornata che ha rappresentato inoltre un momento per dialogare e riflettere sul nostro operato e condividere i risultati ottenuti». All’evento sono intervenuti Ylenja Lucaselli, deputata di Fdi, e Giancarlo Righini, assessore all’Agricoltura, sovranità alimentare, parchi e foreste e al Bilancio della Regione Lazio. Riconoscimenti sono stati consegnati ai soci fondatori presenti, agli ex presidenti e poi alle aziende indicate dai presidenti regionali (con un massimo di tre realtà ciascuno, applicando gli stessi parametri di valutazione impiegati da Nomisma), mentre gli attestati Nomisma Wine Monitor sono andati a nove cantine che si sono distinte per l’unicità dell’esperienza proposta.

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