giovedì 23 ottobre 2014
Le donne le più ottimiste, i 40enni danno maggior valore al sorriso nelle ore d’ufficio (nella foto Rosario Rasizza, ad di Openjobmetis).
Sorridere migliora la vita lavorativa
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Sorridi che la giornata ti sorride. Si potrebbero sintetizzare in questa frase i risultati dell’ultimo sondaggio di Openjobmetis, lanciato sul proprio sito www.openjob.it. L’Agenzia per il lavoro di Gallarate ha chiesto ai propri lettori on line se sorridere al lavoro aiuta a migliorare la giornata. Risponde di sì oltre il 70% degli internauti, convinto che il sorriso nello scambio comunicativo fra colleghi cambi le cose. Degli oltre 1.000 votanti, le donne si sono dimostrate le più ottimiste, mentre bisogna raggiungere la piena maturità per capire l’importanza del sorriso: sono infatti i 40enni i più convinti che l’ottimismo contribuisca in maniera significativa a migliorare la vita in ufficio.Il 71,2% dei votanti non ha dubbi e alla domanda "Sorriso sul lavoro, cosa ne pensi?" risponde deciso: "Sì, il sorriso nello scambio comunicativo fra colleghi cambia le cose": sul lavoro e forse, di riflesso, anche nella vita. Non tutti però sono così ottimisti. Quasi un terzo dei votanti, il 27,7%, è più cauto e pragmatico. Per loro, infatti, "un sorriso è gradevole, ma le labbra non sostituiscono il cervello". Come dire: essere solari e sorridenti aiuta, ma fino a un certo punto, perché la vita in azienda è anche, e soprattutto, saper svolgere bene il proprio lavoro, nei tempi richiesti, assumendosi ciascuno le responsabilità che il ruolo gli impone.  Ci sono anche i 'sorrisoscettici', seppur in numero esiguo: solo il 6% risponde infatti che "la retorica è dietro l’angolo. Non è un sorriso a rendere buono un rapporto". Per loro, potremmo commentare, conta il raggiungimento del risultato. C’è poi un interessante evidenza legata all’età: i giovani sono meno positivi verso il futuro, mentre i 40enni hanno quella saggezza in più fondamentale per affrontare le problematiche quotidiane con un spirito più 'leggero'.
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