venerdì 20 maggio 2016
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ROMA «Vogliamo offrire al continente africano un’opportunità di crescita nel settore delle energie rinnovabili. Questo lo scopo del progetto strategico Res4Africa ». Lo afferma l’amministratore delegato di Enel Green Power, Francesco Venturini, in veste di presidente dell’associazione Res4Med. Come nasce questa iniziativa? Tutto merito dell’ingegnere Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, che 4/5 anni fa intuì le enormi potenzialità dell’Africa. E soprattutto la necessità dello sviluppo delle reti per garantire l’accesso all’elettricità da parte delle popolazioni locali, dell’industria e dell’agricoltura. Importante è stato il coinvolgimento non solo di realtà industriali europee, ma anche degli Stati africani. Siamo passati da dieci a una trentina di membri. Quali sono i vostri progetti? Come Enel Green Power siamo molto presenti in Africa e pensiamo che il Continente ci riserverà grandi sorprese. Res4Med è fondamentale, perché senza le regole e il supporto istituzionale non si va da nessuna parte. Res4Africaè il nuovo progetto strategico di Res4Med a sostegno dello sviluppo del settore delle energie rinnovabili nel Continente. A tutt’oggi, nel mondo, 1,2 miliardi di persone vive senza elettricità, la metà delle quali si trova nell’Africa sub-sahariana. Avete firmato anche degli accordi? A margine della nostra conferenza annuale abbiamo firmato una lettera d’intenti per un accordo di collaborazione tra l’Italia e la Tunisia, nella persona del general manager di Steg Energie renouvables, Moncef Harrabi. Enel Green Power sta valutando la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 50 Mw in Egitto. La decisione arriverà entro l’estate. Inoltre siamo entrati nel mercato retail del Sud Africa, dove abbiamo già alcuni grossi impianti sia eolici che fotovoltaici. È la dimostrazione che l’Africa è fondamentale per l’Italia e per l’Europa. La cooperazione internazionale, gli investimenti nei Paesi africani possono anche contribuire a fermare le migrazioni economiche? È un discorso molto complesso, che non compete a noi. Intanto è necessario sviluppare regole chiare e trasparenti per costruire rapporti di mercato corretti e duraturi. Ci rendiamo conto che c’è anche un capitale umano da formare. Ma il nostro obiettivo principale è aiutare le popolazioni locali fornendo una rete elettrica efficiente con piccoli impianti e apparecchiature che regolano il consumo. È vero, poi, che se queste famiglie hanno a disposizione delle comodità non sono costrette a lasciare le loro case e a migrare verso l’Europa. Maurizio Carucci © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervista Francesco Venturini
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