mercoledì 27 dicembre 2023
Con la stretta al credito per molte aziende crescono le transazioni basate su uno scambio fiduciario tra operatori in un circuito chiuso
Il mercato delle monete complementari raggiunge un giro d’affari da 200 milioni

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In un contesto sociale ed economico segnato dalle fibrillazioni dei mercati e dalle difficoltà di accesso al credito per molte imprese, tra i modelli finanziari alternativi al credito tradizionale si stanno affermando le piattaforme di moneta complementare, da non confondere con le criptovalute. Nata in Sardegna con l’oramai storica Sardex, la moneta complementare si è diffusa per diverse ragioni: se da un lato favorisce la circolazione del capitale e il contenimento degli oneri finanziari per le imprese, dall’altro non ha riflessi sull’inflazione. E genera nuove opportunità di business favorendo la compravendita di beni e servizi tra settori merceologici anche molto diversi.

Il mercato italiano della finanza collaborativa, come è definita la forma di credito commerciale basata sullo scambio fiduciario tra operatori all’interno di un circuito chiuso, vale oggi circa 200 milioni di euro in transazioni operate nelle diverse piattaforme attive, che aggregano quasi 20mila imprese, di ogni dimensione e settore, profit e non profit.

Numeri in crescita ma ancora lontani dalla realtà della vicina Confederazione elvetica, dove attorno alla moneta Wir, nata novant’anni fa a Zurigo, si è sviluppato un mercato che coinvolge oltre 60mila aziende e un giro d’affari gestito da Wir Bank pari a 5,5 miliardi di euro.

Cosa serve per dare una spinta decisiva alle valute complementari in Italia? «Un quadro giuridico di riferimento e regole certe per la credibilità di questi sistemi di credito commerciale, il cui funzionamento dovrebbe essere sottoposto al controllo di organi di vigilanza preposti», spiega Luca Fantacci, docente di storia economica all’Università degli Studi di Milano e co-direttore dell’Osservatorio Mints.

Tra le realtà più dinamiche del panorama italiano figura il circuito In-Lire Spa, certificato come società benefit e non a caso premiato come la più innovativa piattaforma di finanza collaborativa ai recenti Fintech Awards, come racconta il fondatore e ceo Romi Fuke: «Sostenere le imprese aiutandole a fare rete attraverso lo strumento del credito compensativo, favorendone la competitività anche nei periodi di crisi: è lo scopo per cui nel 2017 nasce In-Lire come prima start up nativa digitale nel mondo dei circuiti di moneta complementare. Nel sistema In-Lire il business si basa sull’utilizzo del credito commerciale – 1 euro vale 1 credito In-Lire - per contrarre debito e acquistare beni e servizi tra le aziende che fanno parte del circuito, senza pagare interessi passivi, e vendere la propria merce valorizzando il potenziale inespresso, come ad esempio gli stock di magazzino per le imprese manifatturiere o le camere non prenotate per le strutture alberghiere».

Una sorta di baratto a carattere finanziario, ma Fuke precisa: «Lo definirei un sistema fiduciario che crea un circolo virtuoso in grado di sostenere le imprese e aiutarle in qualsiasi momento di difficoltà: il credito reciproco tra gli associati nasce infatti in condizioni di condivisione di valori e di forte fiducia, è generato dalla crescita del fatturato dei partecipanti e svolge la funzione di una moneta reale, non virtuale, che affianca ma non sostituisce l’euro, con il vantaggio che riduce l’uso della liquidità presente sui conti bancari aziendali o personali».

Oggi In-Lire Spa ha il miglior rating finanziario tra gli operatori di credito compensativo in ambito fintech, con la tripla A per caratteristiche di solvibilità, e dati a consuntivo 2023 di tutto rispetto, che collocano il circuito tra i primi player del mercato: oltre 2.000 imprese associate (dalle 600 del 2021) e un volume di affari superiore ai 40 milioni di euro nell’ultimo biennio, generati da più di 57.000 transazioni tra gli operatori iscritti. Ambizioso l’obiettivo per il prossimo triennio 2024-2026: «Vogliamo rendere scalabile il nostro modello di business, che negli ultimi anni si è sviluppato e consolidato attraverso l’incorporazione per fusione dei circuiti regionali Umbrex e Tibex, l’acquisizione dei contratti commerciali di iBarter e Marchez, la partnership con BNI Italia e la creazione di filiere verticali In-Lire dedicate al settore sportivo e ai servizi di welfare», aggiunge Fuke. Che anticipa una novità per il 2024: «Dal prossimo gennaio sarà online la prima piattaforma di prenotazioni turistiche in moneta complementare, aperta sia alle aziende iscritte a In-Lire sia a tutte le strutture ricettive interessate a operare su una base di clientela fidelizzata, per soggiorni di vacanza e di business».

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