martedì 15 dicembre 2020
In questa XII edizione sono stati presentati più di 180 progetti tecnologici e coinvolti oltre 600 innovatori. Riconoscimenti a 25 soluzioni innovative
La locandina dell'evento

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Si è conclusa la XII edizione di Switch2Product | Innovation Challenge, il programma che valorizza soluzioni innovative, nuove tecnologie e idee di impresa proposte da studenti e laureati da un massimo di tre anni, ricercatori, alunni e docenti del Politecnico di Milano, organizzato da PoliHub, l'Innovation Park Startup Accelerator del Politecnico di Milano gestito da Fondazione Politecnico, dal Technology transfer office (Tto) del Politecnico e da Deloitte. Confermata anche quest'anno la partnership con il Mip - Business School del Politecnico di Milano e con l'Università Bocconi - attraverso B4i-Bocconi for innovation, piattaforma per start up di pre-accelerazione, accelerazione e sviluppo interno alle aziende.

Novità di quest'anno sono le partnership con Joule, la Scuola di Eni per l'Impresa, con un percorso che fornisce strumenti e competenze nell'ambito della transizione energetica, della decarbonizzazionee
dell'economia circolare, Fondazione Social Venture Giordano Dell'Amore, con il percorso di empowerment Get it! Twice, focalizzato su soluzioni innovative e impact-oriented per rispondere ai bisogni di welfare e sanità e promosso dall'intera rete di partner di Get it! Twice, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi nell'ambito dell'accordo con il Politecnico di Milano e Bugnion, leader italiano ed europeo nel settore della consulenza in proprietà industriale e intellettuale.

I team vincitori saranno ammessi al Programma di accelerazione imprenditoriale, finalizzato alla realizzazione del proprio progetto di innovazione che include il consolidamento delle competenze di team, la prototipazione e lo sviluppo del prodotto, la strategia per l'ingresso nel mercato e il contatto con i fondi di investimento, nonché il test del modello di business. Il programma di accelerazione è realizzato da PoliHub, dal Technology transfer office (Tto) e da Officine Innovazione di Deloitte. ANT-3D, OPT-IN FCS, PipeIn, Intelligent Athlete e Sinergy sono le soluzioni innovative selezionate dal Politecnico di Milano per ricevere il grant S2P da 30mila euro ciascuno.

Sono, invece, Eggs Beacon e Ttop ad aggiudicarsi il grant, del valore di 30mila euro ciascuno, per i migliori progetti dedicati a combattere l'emergenza e l'impatto da Covid-19. I vincitori otterranno, oltre ai finanziamenti finalizzati alle attività di prototipazione e validazione in campo dei progetti, un percorso
dedicato alla valorizzazione dei risultati della ricerca e all'accelerazione delle iniziative imprenditoriali in PoliHub.

A Lift Energy, Roplastic e Sinergy l'accesso al programma Joule Energizer, mentre a Eggs Beacon, NanoMug, THInkPen, RESPIRatory Holter 2.0 e Ortho Lab l'accesso al programma Get it! Twice. Ai vincitori uno special grant di 30mila euro e l'offerta di un percorso di incubazione specifico. Liquity, Neurav e Welfin hanno ricevuto il premio di Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi del valore 30mila euro ciascuno assegnato ai progetti maggiormente capaci di rilanciare il sistema economico del nostro territorio, a seguito della crisi determinata dalla pandemia da Covid-19. Il progetto Welfin, grazie al premio Mip, avrà
la possibilità di accedere gratuitamente ai corsi dell'Academy, offerti dalla Business School del Politecnico di Milano. A B-Twice, Gymnasio e MusicFit il premio di Bugnion che assegna un voucher da 2mila euro per l'acquisto di servizi specialistici in materia di tutela, gestione e valorizzazione della proprietà intellettuale.
AeroSwitch, Bonus X, Extrude metal like plastic, Intelligent Athlete e Nostrum vincono l'accesso al Programma di Accelerazione imprenditoriale.

«Innovative, flessibili e capaci di rispondere al cambiamento, le start up si dimostrano, in questo periodo di crisi e di tensione, una risorsa per il sistema delle imprese - spiega Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano -. I 600 partecipanti a Switch2Product e i 180 progetti presentati testimoniano la capacità di reazione e la voglia di proporre nuove idee. Stimoli di cui Milano e la Lombardia hanno bisogno per una
ripresa che non sia ripensare il pre-Covid, ma disegnare un mondo nuovo che parte dalla conoscenza e dalla ricerca».

«Switch2Product è un ottimo esempio di trasferimento tecnologico made in Italy - afferma Andrea Poggi,
innovation leader di Deloitte North South Europe -. Come si dice spesso, l'Italia è un Paese ad alto potenziale innovativo, che, però, disperde molto del suo potenziale non riuscendo a trasformare le buone idee in soluzioni concrete per il business. Questo programma dimostra che, invece, una sinergia più stretta tra Università, centri di ricerca, mondo accademico e imprese è possibile ed è determinante per lo sviluppo del trasferimento tecnologico. Con esperienze come S2P possiamo favorire la creazione di un ecosistema italiano per l'innovazione dinamico e competitivo, coinvolgendo anche le pmi con limitate capacità di investimento. Frenate dalla loro struttura essenziale e, negli ultimi mesi, dal Covid-19, queste aziende, comunque parte delle eccellenze italiane, possono trovare nella "inclusione" di start up e nella valorizzazione dei propri talenti, competenze e creatività il modo per far parte e rendere accessibile anche a loro il processo di innovazione del Paese che deve comunque interessare tutte le aziende che intendono giocare un ruolo nel processo di rilancio nell'ambito anche del Next Generation Eu. Questo è il trasferimento tecnologico. Una sfida che dovremo affrontare tenendo a mente la lezione del Covid-19 e riportando al centro dei processi di innovazione i bisogni delle persone, la creatività, la collaborazione per dare vita a una innovazione antropocentrica concreta. Come emerge dal nostro studio presentato durante l'Innovation Summit, infatti, per il 55% degli italiani il continuo utilizzo della tecnologia ha incrementato la voglia di contatto umano. Non solo: per il 36% degli italiani il processo di digitalizzazione non considera sufficientemente l'aspetto umano».

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