giovedì 8 settembre 2016
​Terzo anno di attività dell'Ateneo integrato con l’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Oggi il test di ingresso: oltre 1.200 iscritti per i 100 posti ancora disponibili a Medicina in lingua inglese.
Un nuovo campus nell'autunno 2017
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Il 2016/2017 è il terzo anno di attività di Humanitas University, Ateneo dedicato alle Life Sciences strettamente integrato con l’Irccs Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano), ospedale e centro di ricerca, studiato come caso di management da Harvard Business School, certificato per la qualità clinica da Joint Commission International e considerato da Scimago nel top 6% al mondo per l’eccellenza delle pubblicazioni scientifiche.Caratteristica di Humanitas University, dove l’insegnamento della Medicina è condotto interamente in lingua inglese, è il respiro internazionale. La visiting faculty include Premi Nobel per la Medicina (Rolf Zinkernagel, Jules Hoffmann e Erwin Neher) e ricercatori di fama internazionale. L’International Advisory Board, che supporta Humanitas University nella definizione delle attività strategiche legate all’internazionalizzazione, è composto da sei esperti internazionali nell’ambito della ricerca e dell’Università, provenienti da Atenei del calibro di Harvard e dal Karolinska Institutet.I corsi di Laurea di Humanitas University sono fondati su più di 15 anni di esperienza nella didattica universitaria e sono ispirati al concetto dell’apprendimento attivo. L’Ateneo vuole preparare i propri studenti ad affrontare ogni percorso di carriera, nella clinica come nella ricerca, in Italia o all’estero: per questo ha anche attivato una collaborazione con il National Board of Medical Examiners statunitense.Nell’autunno del 2017 l’esperienza di Humanitas University sarà arricchita dal nuovo campus, che sta sorgendo su un terreno a ridosso dell’ospedale, nel Comune di Pieve Emanuele. Oltre 20mila metri e quattro nuovi edifici, dedicati a didattica, servizi per gli studenti, tra cui spazi per lo studio e aree dedicate allo sport, attività di ricerca e universitaria, residenze per studenti e ricercatori. Gli spazi sono immersi nel verde del Parco Sud di Milano e sono concepiti secondo i più moderni standard in termini di tecnologia e comfort ambientale. Circa 1.000 metri quadrati saranno destinati al Simulation Center, una struttura di ultima generazione dedicata alle esercitazioni pratiche, che ospiterà al suo interno sale operatorie, regie multimediali, ambulatori, sala per le emergenze, sale per i clinical e surgical skill, aula microscopi, wet lab.Intanto si svolge oggi il test di ammissione al corso di Laurea internazionale in Medicina e Chirurgia di Humanitas University, per l’anno accademico 2016/2017. Sono oltre 1.200 (+17% rispetto al 2015) i giovani che aspirano a conquistare uno dei 100 posti ancora disponibili: 80 riservati a studenti europei e 20 per non europei. Altri 30 posti sono stati già assegnati con il test di ammissione del 7 di aprile riservato agli studenti non comunitari. In linea con la vocazione internazionale dell’Università, sono molti gli studenti stranieri che ambiscono a entrare nell’Ateneo, provenienti principalmente da Inghilterra, paesi di lingua tedesca, Grecia, India. Un numero in costante e deciso aumento rispetto all’anno passato (+26%), trainato soprattutto dalla carica di giovani tedeschi. L’importante crescita riscontrata è una conferma dell’interesse degli studenti verso la medicina e verso questo particolare percorso formativo a respiro internazionale offerto da Humanitas University. Inoltre, a distinguere i corsi della Medical School è anche lo stretto legame con l’attività clinica e la ricerca dell’ospedale, grazie al quale gli studenti entrano in stretto e quotidiano contatto con un gruppo di medici, ricercatori, infermieri dell’ospedale.“I risultati che abbiamo ottenuto e l’apprezzamento che continuiamo a ricevere dagli studenti e dalla comunità in generale sono sicuramente motivo di orgoglio, soprattutto considerando la giovane età del nostro Ateneo e la peculiarità della nostra identità - spiega il rettore Marco Montorsi - . Ci stiamo impegnando per diventare una Medical School internazionale che sia il punto di riferimento per stranieri ma anche per italiani che vogliono intraprendere un percorso di carriera orientato fortemente all’estero oltre che sperimentare un metodo di apprendimento innovativo e interattivo".
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