venerdì 28 settembre 2018
Riuniti a Roma i protagonisti della trasformazione tecnologica guidata dalle reti di quinta generazione
5G Summit: scenari, opportunità e sperimentazioni in Italia
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Al Summit 5G organizzato da Huawei Italia, si sono alternati oggi sul palco dell’aula dei Gruppi Parlamentari presso la Camera dei deputati più di 30 relatori, per fare il punto sulla trasformazione che le reti di quinta generazione, il 5G, stanno portando e porteranno nel Paese. Alla presenza del vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro per lo Sviluppo Economico Luigi Di Maio, dei sottosegretari Geraci e Tofalo, dell’onorevole Liuzzi, e dei sindaci di Roma e Genova Raggi e Bucci, nonché di esponenti degli operatori di telecomunicazioni, imprese, amministrazioni locali e Università, si è parlato dello stato del trial nazionale. Huawei vi prende parte con investimenti e tecnologie e in tale ambito sono già stati presentati casi d’uso concreti, particolarmente nell’area di Bari e Matera, dove l’azienda opera in consorzio con Tim e Fastweb, e del centro di ricerca di MIlano.

«Mentre il lancio commerciale su larga scala del 5G sarà disponibile in alcuni Paesi nel 2020, in Italia già il prossimo anno ci aspettiamo di vedere le prime applicazioni commerciali 5G, grazie agli sforzi già spesi per la sperimentazione nazionale con operatori e partner», ha dichiarato Thomas Miao, ceo di Huawei Italia. Il ceo dell’azienda ha colto anche l’occasione del 5G Summit per annunciare un nuovo investimento in Italia, cioè la creazione di un iLab per le piccole e medie imprese e le start up: «Sarà una piattaforma per ingaggiare il governo, le amministrazioni locali, le imprese in cui apriremo la nostra infrastruttura alle pmi, agli sviluppatori delle start up; lavoreremo insieme per creare città più intelligenti e un'Italia più connessa». Un risultato importantissimo che pone l’Italia all’avanguardia in Europa e che pone le basi per quello che sarà il vero asset di sviluppo del Paese, cioè le applicazioni per i mercati verticali, che genereranno crescita per l’industria e maggiori servizi per i cittadini. Secondo un recente studio della Gsma (settembre 2017), si prevede che l'ecosistema mobile europeo rappresenterà più del 4% del Pil della regione entro il 2022.

«Per sfruttare tutte le potenzialità offerte dal 5G, dobbiamo lavorare con tutto l'ecosistema per costruire un'Italia digitale, connessa e smart, sostenendo la digitalizzazione di tutto il territorio. Di conseguenza, più servizi, più opportunità, più sicurezza per i cittadini e più efficienza per le pubbliche amministrazioni e le industrie: lo abbiamo dimostrato concretamente sul campo con una serie di investimenti locali. Chirurgia remota, videosorveglianza per una maggiore sicurezza, strade intelligenti, auto a guida autonoma, illuminazione intelligente: questi sono solo alcuni esempi di applicazioni di smart city abilitate da un'infrastruttura 5G», ha continuato Luigi De Vecchis, presidente di Huawei Italia.


I risultati raggiunti oggi sono il frutto di una strategia di lungo termine intrapresa dall’azienda già nel 2009, con un investimento che ha superato i 600 milioni di dollari, cui si aggiungono altri 800 stanziati lo scorso anno. In Italia, grazie al centro globale di ricerca e sviluppo di Milano sulle microwave e sul wireless, guidato da Renato Lombardi, esiste una fortissima sinergia con le Università locali per quanto riguarda la ricerca sulle tecnologie wireless e sul 5G.

«I nostri investimenti sono sostenuti da una strategia a lungo termine e divisi in una chiara roadmap - ha commentato infine Miao -. Quest'anno abbiamo lanciato una gamma completa di soluzioni di rete 5G per l'implementazione su larga scala di reti 5G commerciali. Il prossimo anno contribuiremo a un'industria 5G più matura e a test di interoperabilità completi. Nel 2019 lanceremo anche un chip Kirin che supporta il 5G e i primi smartphone 5G, con l’obiettivo di portare l'esperienza 5G ai consumatori il prima possibile».


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