lunedì 8 dicembre 2014

Quasi tremila ragazzi assunti in apprendistato, a termine o a tempo indeterminato e oltre 2mila avviati ad un tirocinio in azienda. L'assessore Aprea: un successo, ma dobbiamo accelerare

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Comincia a produrre risultati concreti il piano di Garanzia giovani in Lombardia. La "macchina" è partita lentamente ma sta recuperando velocità e ha dato una risposta tangibile ad oltre cinquemila giovani, con un tirocinio o un vero e proprio contratto di lavoro. «Un successo», lo definisce l’assessore regionale al Lavoro e formazione professionale Valentina Aprea, figlio «dell’esperienza della "Dote unica lavoro", anche se dobbiamo riuscire ad accelerare ulteriormente le risposte».Gli iscritti al programma tra il portale nazionale e quello regionale sono stati da maggio ad oggi 29.320, ad un ritmo quindi di 4-5.000 persone al mese. I ragazzi potevano scegliere direttamente l’operatore pubblico o privato accreditato che li avrebbe accompagnati e 12.103 sono stati convocati dagli stessi operatori. Qui si può già notare come il piano abbia faticato, almeno all’inizio, a tenere il ritmo previsto dal programma europeo che fissa il termine massimo di 2 mesi dall’iscrizione per la prima convocazione. Ad oggi, infatti, dovrebbero essere almeno 18mila i ragazzi convocati dai servizi.Proseguendo l’analisi dei numeri emersi dal primo monitoraggio svolto dalla Regione, in 10.305 hanno effettuato il primo colloquio e 7.636 sono stati propriamente presi in carico. Di questi, appunto, 5.120 ragazzi sono stati «attivati nel mercato del lavoro». Anche in questo caso, la Lombardia risulta in ritardo rispetto a quanto prevede il programma europeo, secondo il quale la proposta concreta deve arrivare al giovane entro 4 mesi dall’iscrizione (ad oggi sono circa 13mila i ragazzi che hanno superato questa soglia temporale). Occorre rilevare, però, che la Lombardia è tra le Regioni italiane che meglio hanno attuato il programma e soprattutto che le proposte offerte ai disoccupati al di sotto dei 29 anni sono concrete.Per 2.125 giovani, infatti, si sono aperte le porte delle aziende per un periodo di tirocinio, mentre 2.223 sono stati assunti con un contratto a tempo determinato (dei quali 475 per una durata pari o superiore ai 6 mesi), 570 hanno firmato un contratto di apprendistato e per 202 ragazzi si è concretizzata un’assunzione a tempo indeterminato.«Non una risposta burocratica, dunque, ma una reale opportunità per i giovani che non lavorano e non studiano – dice l’assessore Aprea –. È vero, non siamo ancora riusciti a mantenere il ritmo delle scadenze previste dal piano europeo, ma abbiamo imposto che le agenzie per il lavoro convochino i ragazzi entro 30 giorni e abbiamo coinvolto l’intero sistema scolastico, dalle università ai centri di formazione professionali, per evitare che chi conclude il percorso incrementi lo stock di inattivi. Ora dobbiamo accelerare ulteriormente».Mercoledì, intanto, al ministero del Lavoro si cercherà di mettere a punto la seconda fase del piano Garanzia Giovani, dopo la partenza davvero incerta in molte Regioni. La Lombardia si presenterà con tre richieste: «Anzitutto consentire a chi si iscrive da una regione diversa da quella di residenza di poter svolgere i primi colloqui per la "profilazione" a distanza, utilizzando le nuove tecnologie – spiega Valentina Aprea –. Poi che siano estesi ai ragazzi iscritti a Garanzia giovani gli incentivi e le decontribuzioni decise per il contratto a tutele crescenti. Infine, che anche il contratto di apprendistato professionalizzante sia inserito tra quelli che si possono proporre ai ragazzi».
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