mercoledì 1 aprile 2009
«È la più grave crisi economica dalla Seconda guerra mondiale e si deve agire con urgenza, modificando le regole del sistema economico e finanziario mondiale». Così il presidente americano Obama ha presentato a Londra il vertice del G20, al via domani.
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"Agire con urgenza" contro la crisi senza cedere alle tentazioni del protezionismo. È l'invito rivolto ai grandi della Terra dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, alla vigilia dei lavori del summit di Londra. "Sono assolutamente fiducioso che questa riunione rifletterà un enorme consenso sulla necessità di lavorare per affrontare questi problemi", ha detto Obama nel corso della conferenza stampa a Downing Street con il premier britannico, Gordon Brown. Pur non negando che sia "improbabile che ci possa essere consenso su tutti i punti", il presidente Usa ha auspicato che i leader mondiali si concentrino su "un terreno comune" e non sulle "differenze occasionali". "Abbiamo la responsabilità di coordinare le nostre azioni", ha spiegato sottolineando che il 2009 "non c'è dubbio sarà un anno difficile". Nel corso di un bilaterale con il premier cinese Hu Jintao, Obama ha ribadito il suo impegno a combattere il protezionismo e ad assicurare relazioni economiche tra Cina e Usa stabili e durature. A pocheore dall'inizio del vertice, il presidente Usa e Brown hanno quindi inviato un messaggio al presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha minacciato di lasciare la riunione in assenza di risultati. "Sono fiducioso che Sarkozy sarà alla cena e che vi rimarrà fino alla fine", ha detto Brown. Sia la Francia che la Germania non sono ancora soddisfatte della bozza di documento redatta in vista dei lavori di domani. Parigi ha chiesto regole più severe per la regolamentazione della finanza globale e, in particolare, contro i paradisi fiscali. "Non darò il mio assenso a un meeting falso - ha detto il presidente francese - che porti a decisioni inutili e che non affronti veramente i problemi che abbiamo". E Angela Merkel ha appoggiato il presidente francese nel chiedere al G20 risultati concreti anche se, secondo il cancelliere tedesco, la minaccia di Sarkozy di alzarsi e abbandonare il summit qualora siraggiungano "compromessi deboli" non è "l'idea migliore". Mentre i Grandi si preparano a cercare a Londra un accordo sulle soluzioni da mettere in campo contro la crisi, e le banche della City sono prese d'assalto dalla dura protesta di migliaia di manifestanti, continuano ad arrivare segnali scoraggianti sul fronte dell'occupazione. A febbraio, il tasso di disoccupazione nella zona euro ha raggiunto infatti l'8,5%, in aumento rispetto all'8,3% di gennaio. Nell'insieme dell'Unione Europea, è salito dal 7,7 al 7,9%. Sono 478.000 gli europei che a febbraio hanno perso il loro posto di lavoro, 319.000 dei quali nell'area euro. L'insieme dei disoccupati è arrivato così a 19,156 milioni, 13,486 dei quali nell'Eurozona.
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