martedì 16 aprile 2013
​L'economia italiana continuerà a contrarsi anche nel 2013. Il rapporto di primavera dei tecnici di Washington delinea nelle incertezze politiche dell'Italia italiane uno dei rischi sulla ripresa globale.
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L'economia italiana continuerà a contrarsi anche nel 2013. Dopo il -2,4% del 2012, il Pil calerà quest'anno dell'1,5%, per poi tornare a crescere nel 2014 quando registrerà un +0,5%. E al tempo stesso, brusca salita per il tasso di disoccupazione in Italia che dal 10,6% del 2012 per quest'anno è previsto al 12,0% per poi crescere ancora al 12,4% nel 2014. Sono le stime riportate nel rapporto “World economic outlook”, a cura del Fondo Monetario Internazionale, che delinea nelle incertezze politiche italiane uno dei rischi sulla ripresa globale. Rischi, che secondo l'Fmi, sono «legati soprattutto agli sviluppi nell'area euro, incluse le incertezze per le ricadute dagli eventi a Cipro e la politica in Italia». Il rapporto di primavera dei tecnici di Washington conferma comunque che, nonostante le difficoltà, la ripresa potrebbe davvero arrivare nella seconda metà di quest'anno. Il dato sul quarto trimestre stima infatti un'espansione dello 0,4% nel 2013 e dell'1% nel 2014. Troppo poco però per stimolare l'occupazione: il tasso dei senza lavoro dovrebbe aumentare al 12% quest'anno e salire ancora al 12,4% il prossimo. Nella media di Eurolandia, il Pil calerà dello 0,3% quest'anno prima di tornare a espandersi dell'1,1% il prossimo. I senza lavoro si attesteranno invece al 12,3% in entrambi gli anni. Soltanto la Spagna farà peggio dell'Italia tra i big europei, con un Pil previsto in caduta dell'1,6% quest'anno e in risalita dello 0,7% il prossimo. E un tasso di disoccupazione pari rispettivamente al 27% e al 26,5% nei due anni. In Europa sarà in recessione nel 2013 anche la Francia, il cui prodotto è previsto scendere dello 0,1% nel 2013 per poi espandersi dello 0,9% nel 2014., ma con disoccupazione in aumento dall'11,2 all'11,6%. In difficoltà anche la Germania, con un Pil in crescita di appena lo 0,6% quest'anno prima di accelerare all'1,5% il prossimo, ma con tasso senza lavoro in calo dal 5,7 al 5,6%.
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