giovedì 12 maggio 2011
Nell'eurozona sussiste un rischio «tangibile» di contagio della crisi del debito sovrano. Secondo il Fondo per l'Europa non c'è necessità di una ristrutturazione del debito della Grecia.
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Nell'eurozona sussiste un rischio "tangibile" di contagio della crisi del debito sovrano. Lo afferma il Fondo monetario Internazionale nel rapporto regionale dedicato all'Europa. Il Fondo si attende per quest'anno una frenata del Pil di Grecia e Portogallo e ritiene che le tensioni nei Paesi della periferia dell'eurozona rappresentino il principale fattore di rischio per le prospettive dell'economia. Per questo, gli Stati europei devono intraprendere "azioni decise" afferma il Fondo sottolineando che per combattere la crisi del debito è necessario ripristinare la fiducia.Nell'eurozona il tasso di crescita del Pil sarà dell'1,6% nel 2011 e dell'1,8% nel 2012. L'inflazione nell'eurozona viaggerà in media al 2,3% nel corso del 2011, per poi rallentare all'1,7% nel 2012. E' quanto prevede il Fondo monetario internazionale.Non c'è necessità di una ristrutturazione del debito della Grecia. Lo ha detto Antonio Borges direttore per l'Europa del Fondo Monetario Internazionale a una conferenza a Francoforte. Lo riferisce Bloomberg.Il Fondo Monetario internazionale promuove i conti italiani e l'azione intrapresa dal governo per il loro consolidamento fino ad arrivare vicini al pareggio di bilancio nel 2014. Anche se la crescita resta "cronicamente debole". E servono azioni "decisive" per "evitare un altro decennio di stagnazione". Intanto però "abbiamo tenuto il bilancio" dice durante la conferenza stampa con gli ispettori di Washington il ministro dell'Economia Giulio Tremonti indicando come la via maestra da seguire ora sia quella dello sviluppo per il quale - ribadisce - arriveranno altri decreti. Ma non è solo il pubblico a doversi muovere. Tutti devono fare di più. Nel documento conclusivo della loro visita in Italia (l'Article IV) gli ispettori mettono in luce come "l'economia italiana continua nella ripresa" e il "consolidamento di bilancio e il rafforzamento della stabilità finanziaria rendono l'economia più solida e sono prerequisiti per la crescita". Per questi motivi la missione del Fmi "sostiene l'obiettivo di avvicinamento al pareggio di bilancio entro il 2014". Questo anche se nelle stime (ma di aprile) il deficit è visto ancora al 3,2% del Pil.
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