martedì 1 agosto 2017
Il vertice tra i ministri Le Maire e Padoan non ha prodotto risultati. La trattativa prosegue e potrebbe sfociare in un’alleanza in campo navale, civile e militare. A settembre vertice bilaterale
(Ansa)

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Italia e Francia distanti sul futuro dei cantieri navali di Saint Nazare (Stx), destinati a Fincantieri in base a un vecchio accordo rimesso in discussione nei giorni scorsi dalle autorità di Parigi. La trattativa tuttavia resta aperta e c’è tempo fino al vertice bilaterale del 27 settembre per trovare una soluzione che, almeno nelle intenzioni espresse ieri in una nota congiunta dei due governi, potrebbe sfociare in un’alleanza in campo navale, civile e militare.

L'impasse è stato confermato plasticamente con la visita a Roma del ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire, che ha avuto un incontro al Tesoro con il suo omologo italiano Pier Carlo Padoan e con il titolare dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Un vertice durato non più di un’ora, al termine dei quale entrambe le parti non hanno nascosto il nulla di fatto. Dal Mef si racconta di un incontro teso e di divergenze di sostanza, non solo tattiche. Ma non è ancora detto che lo stallo negoziale non possa essere superato.

Il primo a uscire è stato il ministro francese: «Abbiamo difficoltà e opinioni diverse su Stx ma troveremo una soluzione adeguata», ha osservato Le Maire, che ha condito la fermezza nel merito con parole di amicizia verso Roma («dobbiamo rafforzare la cooperazione tra Italia e Francia, due grandi popoli e due Paesi fratelli») e auspicato la costruzione di una «Airbus navale» italo-francese.

«Nel colloquio – ha detto poco dopo Padoan – abbiamo innanzitutto constatato che fra Italia e Francia permangono ancora differenze non sanate». «Non è possibile accettare come abbiamo già detto» la divisione azionaria 50 e 50 e «questa posizione resta e su questa rimarremo fermi». Nel contempo «abbiamo ribadito l’interesse a lavorare alla costruzione di un grande gruppo cantieristico sia civile che militare», ha aggiunto il responsabile del Mef. «Le posizioni sono distanti», ha confermato anche Calenda, e se si vuole «creare un grande gruppo occorre fiducia reciproca e la premessa è rispettare gli accordi su Stx».

Il punto nodale è quello sulle partecipazioni azionarie (e dunque sul controllo strategico del più grande cantiere europeo) che, in base a quanto concordato tra il governo Renzi e l’ex presidente Hollande prevedeva la maggioranza assoluta ai soci italiani ma che Macron ha disconosciuto non appena insediato all’Eliseo.

La Francia ha annunciato infatti di voler esercitare il diritto di prelazione che le riservava l’accordo con i vecchi soci coreani, con una temporanea ri-nazionalizzazione dei cantieri in attesa di trovare una nuova compagine societaria. Alla vigilia dell’incontro, Le Maire ha proposto in un’intervista il controllo azionario paritetico (50 e 50, appunto) offrendo però all’Italia, cioè a Fincantieri (società controllata indirettamente dallo Stato), la guida industriale degli impianti. Soluzione che Roma non accetta perché si tratta di un ridimensionamento rispetto alla vecchia intesa.

Nella nota congiunta, più diplomatica, i due governi «condividono l’obiettivo di avanzare verso una forte alleanza sia in campo civile che militare» e osservano che da un accordo tra Fincantieri, Stx France e Naval Group «potrebbe nascere un leader europeo di portata globale». Esprimono la «volontà di superare le differenze sull’equilibrio nella struttura del capitale di Stx France» con la definizione di una «soluzione reciprocamente accettabile nel corso del vertice franco-italiano del 27 settembre. «La quota di Fincantieri in Stx France verrà definita in linea con il suo ruolo industriale di guida», precisa infine la nota che parrebbe configurare una sorta di primazia italiana.

Ma è difficile credere che dopo aver stracciato il vecchio impegno, Parigi acconsenta una maggioranza assoluta di Roma, come continua invece a chiedere il nostro governo. La Francia si impegna a non aprire il capitale di Stx France ad altri soggetti e a considerare Fincantieri l’opzione preferita fino all’incontro tra Gentiloni e Macron. Il sottinteso, però, è che se non sarà trovata la quadra, dopo il 27 settembre saranno considerate anche altre ipotesi, e già si ipotizza un’intesa con la Germania. La segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan chiede un accordo Italia-Francia per il rilancio della cantieristica in chiave europea.

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