giovedì 16 novembre 2023
Un nuovo paper del Forum risponde alle critiche su costi, performance e rischio di greenwashing con prove scientifiche e buone pratiche
La finanza sostenibile oltre i pregiudizi
COMMENTA E CONDIVIDI

"La finanza sostenibile oltre i pregiudizi" è il tema del paper curato dal Forum per la Finanza Sostenibile e presentato questo pomeriggio nell’ambito delle Settimane SRI.

Obiettivo rispondere alle critiche alla finanza sostenibile e agli attacchi ai criteri ESG, attraverso prove scientifiche e facendo ricorso a fonti affidabili e imparziali, casi di studio e best practice. Il paper risponde a dieci falsi miti, spesso diffusi da fonti basate su opinioni ideologiche e politiche o condizionate da lobby, offrendo un’analisi chiara e puntuale in cui, pur riconoscendo le questioni ancora aperte, si evidenzia che la finanza sostenibile non solo crea valore a lungo termine e riduce i rischi, ma ha anche un impatto positivo sulle aziende, le comunità e il sistema finanziario nel suo insieme.

“Era prevedibile che con la crescita delle masse gestite con i criteri ESG e il rafforzamento del posizionamento istituzionale europeo della finanza sostenibile si sarebbero sollevate critiche da parte di chi ha interesse a rallentare il processo di giusta transizione” ha sottolineato il direttore generale del Forum Francesco Bicciato.

Costi, performance e rischi degli ESG Il paper risponde alla critica di costi più alti dei prodotti sostenibili dimostrando che le commissioni in media sono più basse nei prodotti SRI rispetto ai loro omologhi tradizionali. Per quanto riguarda la performance, che i critici reputano minore nei prodotti sostenibili, il paper mostra come le cose stiano esattamente al contrario: i fondi ESG sovraperformano nel medio-lungo periodo. Anche rispetto ai rischi, che i detrattori della finanza sostenibile giudicano più alti per gli investimenti sostenibili, l’analisi ESG sottostante a tali prodotti consente piuttosto di identificare minacce altrimenti sottovalutate. Da questi aspetti discende dunque che la finanza sostenibile non è contraria al dovere fiduciario, ossia l’obbligo in capo a tutti gli operatori finanziari di perseguire il miglior risultato possibile per il cliente. Una parte del paper è dedicata anche a smentire l’argomento secondo cui gli Stati nel settore finanziario esercitano solo il ruolo di regolatori: “Nel momento in cui un governo si impegna ad allineare le proprie politiche pubbliche a determinati obiettivi di sostenibilità, per esempio aderendo all’Accordo di Parigi, si posiziona esplicitamente come un attore chiave nell’ambito finanziario” si legge nel report. La stessa prospettiva comunitaria, alla cui base ci sono rilevanti normative (alcune ancora in fase di costruzione), concepisce i governi come partecipanti attivi nelle questioni finanziarie.

Misurazione e raccolta dati, greenwashing Particolare attenzione viene data alla misurazione e alla raccolta dei dati e al rischio di greenwashing, evidenziando piuttosto sfide ancora aperte, su cui comunque operatori, istituzioni e organizzazioni sono al lavoro. “È fondamentale compiere sforzi di standardizzazione e consolidamento per semplificare la raccolta, il reporting e l’analisi dei dati ESG”, si legge nel paper. Rispetto al tema del greenwashing, cui è dedicato anche uno specifico paper del Forum pubblicato nel 2022, è essenziale che vengano esplicitate le metodologie utilizzate per evitare rischi di comunicazioni in tutto o in parte non veritiere. La trasparenza, che è uno degli aspetti più importanti della finanza sostenibile, è di grande aiuto in questo caso.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI