mercoledì 8 giugno 2016
​Nel trimestre l’export è calato dell’1,1%. Il direttore generale, Stefano Franchi: non abbiamo fretta, bisogna legare i salari alla produttività. Domani altri scioperi.
Federmeccanica: il contratto va ricostruito
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Dati contraddittori e all’orizzonte un nuovo braccio di ferro con i sindacati dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto (domani, il 10 e 15 giugno sciopero generale di otto ore indetto da Fim, Fiom e Uilm). L’andamento del comparto metalmeccanico – contenuto nella 138esima indagine congiunturale presentata ieri a Roma da Federmeccanica – evidenzia come il 2015 si sia chiuso con una crescita dell’attività produttiva del 2,8% rispetto all’anno precedente. La ricchezza prodotta, misurata con il valore aggiunto a prezzi costanti è aumentata del 2,4%, ma risulta tuttora inferiore di circa il 16% rispetto ai valori pre-crisi. Il moderato incremento della produttività (+1,9%) è stato tuttavia sostanzialmente vanificato da una crescita del costo del lavoro pro-capite pari al +1,8%. Sempre nel 2015 i livelli occupazionali si sono contratti (per l’ottavo anno consecutivo) dell’0,8%. Attualmente risultano occupati 1.635.000 addetti, 13mila in meno rispetto al 2014 e 280mila in meno rispetto al 2007. Nel primo trimestre del 2016, inoltre, le esportazioni sono diminuite dell’1,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Sono cresciute verso la Francia (+8,8%), la Spagna (+9,3%) e in misura più contenuta verso la Germania (+1,3%), mentre sono diminuite ancora quelle verso la Russia (-22%) e la Cina (-9,7%), ma anche, per la prima volta dopo molti anni di crescita, quelle dirette verso gli Stati Uniti (-7,4%).«Il nostro obiettivo è aumentare le retribuzioni, ma farlo in maniera sana legando l’aumento ai risultati aziendali – spiega il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi –. Abbiamo un obiettivo chiaro, che è quello di rinnovare il contratto. Ci vorrà del tempo ma vogliamo raggiungere questo obiettivo. Per questo dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione utilizzando gli strumenti che abbiamo. In tal senso il conflitto non aiuta, tutt’altro, ma noi siamo sempre stati disponibili al confronto e questa disponibilità rimane».Intanto le tute blu tornano a sfilare unitariamente domani dopo molti anni. «È per noi importante definire nuove regole e aumenti salariali certi che diano una risposta concreta a oltre un milione di lavoratori – afferma Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia –. Qualora le nostre richieste non dovessero essere accolte o dovessero arrivare risposte poco convincenti, il nostro livello di mobilitazione aumenterà». Per Ugl «la posizione assunta da Federmeccanica e Assistal sta impedendo di fatto di arrivare a un rinnovo equilibrato del contratto, scaduto ormai da oltre cinque mesi. Gli stipendi percepiti dai metalmeccanici in Italia sono fra i più bassi dei Paesi industrializzati».
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