martedì 26 aprile 2011
Rapporto deficit/Pil in calo nel 2010 per l'Eurozona. Lo rende noto Eurostat, specificando che lo scorso anno, per i paesi dell'Area Euro, il deficit si è attestato al 6% del Pil, contro il 6,3% del 2009. Il debito si è invece attestato all'85,1% del Pil, rispetto al 79,3% del precedente anno. Per quanto riguarda invece l'Unione europea, il rapporto deficit/pil scende nel 2010 dal 6,8% al 6,4%.
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Il deficit dei paesi dell'eurozona è sceso nel 2010 al 6,0% rispetto al 6,3% del 2009, mentre il debito pubblico è salito all'85,1% rispetto al 79,3% dell'anno precedente. Sono i dati resi noti da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, basati sulla prima notifica delle cifre fornite dagli stati membri. Nell'Ue a 27 paesi, invece, nel 2010 il deficit è sceso al 6,4% dal 6,8% del 2009, mentre il debito è aumentato, salendo all'80,0% rispetto al 74,4% dell'anno precedente.Nel 2010 deficit record per l'Irlanda con il 32,4%, seguita dalla Grecia con il 10,5% e dalla Gran Bretagna con il 10,4%, poi Spagna (9,2%), Portogallo (9,1%), Polonia e Slovacchia (entrambe 7,9%), Lettonia (7,7%), Lituania (7,1%), e Francia (7,0%). I deficit minori sono invece stati registrati in Lussemburgo (1,7%), Finlandia (2,5%) e Danimarca (2,7%). L'Estonia è l'unico paese che ha registrato un surplus, pari allo 0,1% del pil, mentre il bilancio della Svezia è stato in equilibrio (0,0%). La Germania ha invece avuto un deficit del 3,3%. Complessivamente, quindi, 21 stati membri su 27 hanno migliorato i loro conti, mentre 6 hanno visto un peggioramento.Per quanto riguarda il debito, invece, nel 2010 maglia nera alla Grecia con il 142,8% del pil, seguita dall'Italia (119,0%), e poi dal Belgio (96,8%), Irlanda (96,2%), Portogallo (93,0%), Germania (83,2%), Francia (81,7%), Ungheria (80,2%), Gran Bretagna (80,0%), Austria (72,3%), Malta (68,0%), Olanda (62,7%), Cipro (60,8%) e Spagna (60,1%). Sono quindi 14 paesi su 27 ad avere un debito superiore al 60% del pil, soglia massima fissata dal Patto di stabilità e crescita.I paesi meno indebitati, secondo i dati di Bruxelles, sono stati invece Estonia (6,6%), Bulgaria (16,2%) e Lussemburgo (18,4%), seguiti da Romania (30,8%), Slovenia (38,0%), Lituania (38,2%), Repubblica Ceca (38,5%) e Svezia (39,8%). Nel 2010, complessivamente le uscite dell'eurozona sono state pari al 50,4% del pil, in lieve diminuzione rispetto al 50,8% del 2009, mentre le entrate sono state equivalenti al 44,4% del pil, quasi immutate rispetto al 44,5% dell'anno precedente. Nell'Ue-27, invece, le spese sono state pari al 50,3% e le entrate al 44,0% del pil, rispetto al 50,8% e al 44,0% del 2009.Eurostat ha inoltre espresso riserve sulla "qualità dei dati" forniti da Romania e Gran Bretagna. Per quanto riguarda Bucarest, secondo Bruxelles ci sono "incertezze" sull'impatto di alcune società pubbliche sul deficit stimato dal governo, oltre che dubbi sulla natura e sull'impatto di alcune transazioni finanziarie e sul consolidamento dei flussi intragovernativi.L'Ufficio statistico Ue contesta invece i dati Londra a causa del momento di registrazione di alcune spese militari, che non vengono riportate al momento della consegna come invece richiesto dalregolamento di Eurostat.
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