venerdì 14 giugno 2019
Prosegue il pressing dell'Ue sui conti pubblici italiani. Verifiche su riforme per chi vuole fondi del bilancio
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria in Lussemburgo

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria in Lussemburgo

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Prosegue il pressing dell'Ue sui conti dell'Italia. Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici accoglie «con favore gli impegni di Tria e Conte», ma avverte: «Ci servono più dati, più impegni, fatti, e misure necessarie, perché alla fine le regole sono regole e i conti devono tornare». Poi ribadisce che «in questo momento una procedura è giustificata, vogliamo evitarla, ma per farlo dobbiamo assicurare che le regole siano rispettate». Anche l'Eurogruppo appoggia la posizione della Commissione e chiede a Roma di «rispettare le regole di bilancio». Il ministro dell'Economia Giovanni Tria fa sapere che «a Moscovici anticiperò i nostri programmi per questo e l'anno prossimo», ma «poiché siamo a metà anno non ci saranno documenti nuovi da far uscire, ma dobbiamo dimostrare quello che stiamo facendo, far vedere perché diciamo che possiamo arrivare ad un abbassamento previsto del deficit di 0,2 punti in meno».

Verifiche su riforme per chi vuole fondi bilancio
Gli Stati della zona euro che vogliono avere i fondi del bilancio dell'Eurozona dovranno vincolarsi a un programma di verifiche e controlli sulle riforme strutturali e gli investimenti: è quanto sottolineano le conclusioni dell'Eurogruppo che nella notte ha dato il via libera allo «strumento per la convergenza e la competitività». «L'accesso degli Stati membri al finanziamento dipenderà dall'attuazione delle riforme strutturali e degli investimenti, dal rispetto della prevista macrocondizionalità economica» prevista dalle regole, scrivono i ministri. «Gli Stati membri riceveranno il sostegno in tranche, soggette al raggiungimento degli obiettivi concordati», aggiungono.

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