venerdì 8 dicembre 2017
I dati sono stati presentati in occasione dell’evento organizzato a Roma da Inapp. Tra i Paesi di destinazione preferiti: Regno Unito, Spagna, Malta, Francia e Portogallo
In quattro anni 33mila giovani e 2mila progetti
COMMENTA E CONDIVIDI

Con oltre 36mila partecipanti nel quadriennio 2014-2017 il programma Erasmus+ per l’Istruzione e la formazione professionale (Vet) conferma di aver raggiunto importanti risultati ed è pronto per le sfide del futuro. I dati complessivi di attività, raccolti dall’Agenzia Erasmus+ Vet Inapp, mostrano che negli ultimi quattro anni (2014-2017) l’accesso al programma ha riguardato nel complesso 33.043 giovani inseriti in tirocini presso aziende europee, altri 1.453 in enti di formazione per esperienze di formazione-lavoro, mentre 2.431 sono stati complessivamente i formatori e tutor coinvolti nei progetti di mobilità. I dati sono stati presentati in occasione dell’evento organizzato a Roma da Inapp, che è anche Agenzia Erasmus+ per la parte Istruzione e Formazione Professionale, in occasione dei 30 anni del Programma.

«L’Inapp è anche Agenzia Erasmus+ per l’Istruzione e Formazione professionale e le esperienze raccontate con entusiasmo dai ragazzi questa mattina in sala - ha affermato il Presidente di Inapp Stefano Sacchi - dimostrano che il Programma Erasmus, oltre ad essere altamente professionalizzante, amplifica la possibilità di conoscere gli altri, aumentando la fiducia nelle proprie capacità e rendendo i giovani consapevoli della propria appartenenza europea».

Nei quattro anni sono stati presentati all’Agenzia Erasmus+ Vet Inapp 2.320 progetti, 1.383 di mobilità, per un totale di 488 finanziati, con un tasso medio di approvazione del 20%. «La saturazione delle risorse disponibili rispetto ai progetti presentati – spiega il direttore generale Inapp Paola Nicastro - è spesso il motivo per cui progetti di alta qualità vengono scartati ed è quindi uno dei punti critici del programma che va affrontato. Altri elementi su cui puntare l’attenzione - aggiunge Nicastro - sono la durata dei percorsi, spesso troppo breve, e la mancanza di adesioni da parte di quei soggetti, come le imprese, che dovrebbero essere leader in questo ambito».

In sala, oltre ad esperti e addetti ai lavori, era presente una nutrita schiera di ragazzi coinvolti nei progetti di mobilità, che hanno portato la propria esperienza da cui è emersa la capacità di Erasmus di arricchire non solo dal punto di vista formativo, ma anche da quello culturale e personale. La partecipazione al Programma Erasmus+ Vet è buona in tutte le regioni italiane, con Toscana, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna e Campania in evidenza rispetto al numero dei progetti presentati, che si riflette anche nella distribuzione dei partecipanti per regione di provenienza. Tra i Paesi di destinazione preferiti: Regno Unito, Spagna, Malta, Francia e Portogallo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: