martedì 26 novembre 2019
La start up italiana ha ideato una piattaforma tecnologica per incrociare domanda e offerta di lavoro
Il "pilota" che può soccorrere il reddito di cittadinanza
COMMENTA E CONDIVIDI

La piattaforma per far incontrare le aziende e i giovani in cerca di lavoro, che rappresenta il pilastro della riuscita del reddito di cittadinanza, ancora non è partita per una serie di intoppi burocratici. Inoltre l’operazione si sta rivelando inutile anche come argine alla “fuga dei cervelli” che coinvolge un numero sempre crescente di giovani talenti, ed Employerland, dopo il successo ottenuto a Londra e la replica prevista in diverse città europee e perfino a New York, si mette a disposizione per far decollare fase due, che prevedeva l’inserimento al lavoro di coloro che percepivano il contributo.

Secondo il recente Rapporto Svimez, è il Sud a subire maggiormente la fuga di laureati e specializzati. Nel documento c’è scritto anche che «invece di richiamare persone in cerca di occupazione, il reddito di cittadinanza le sta allontanando dal mercato del lavoro perché non è ancora riuscito a creare il contatto con le imprese e questo crea un danno al Paese». Dal 2000, stima lo Svimez, hanno lasciato il Mezzogiorno oltre due milioni di persone, la metà di età fino a 34 anni, quasi un quinto con un titolo universitario. E il futuro si preannuncia peggiore: secondo le previsioni dell'Istituto di ricerca, entro i prossimi 50 anni il Sud perderà cinque milioni di persone, soprattutto giovani istruiti, e infatti la desertificazione di questa parte del Paese si tradurrà in un arretramento del 40 per cento del Pil. Finora quindi le soluzioni messe in campo dai vari governi si sono rivelate inefficaci.

Lì dove il pubblico ha fallito, invece il mondo dei maker e degli innovatori sta portando risultati importanti. La start up italiana Employerland, guidata da Gabriele Lizzani, nata grazie alle linee di Venture Capital della Regione Lazio per far decollare le start up innovative della Regione, ha ideato una piattaforma tecnologica per incrociare domanda e offerta. «L’innovazione in Italia - spiega Lizzani - non è solo sulla robotica, biomedicale o finanziaria. C’è un proliferare di idee ed innovazioni dedicate alle persone del “Comparto Hr Tech” che può dare un incredibile supporto ed una accelerata alle azioni del Governo. Con Eva, il sistema di Intelligenza Artificiale sviluppato dalla nostra start up non solo possiamo semplificare il mercato del lavoro in Italia ma al tempo stesso, sfruttare la piattaforma per riportare in patria chi ha varcato il confine in cerca di migliori opportunità di lavoro, e questo successo è stato raggiunto perché i nostri sistemi parlano la stessa lingua dei giovani e potrebbero diventare la chiave vincente all’iniziativa del governo fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle».

Il progetto “Recruiting Day BornInItaly”, lanciato a Londra, una delle piazze di maggiore attrattiva per gli italiani in cerca di occupazione ha utilizzato questi nuovi strumenti digitali e ha raggiunto in poco tempo circa 1.400 persone che hanno avuto la possibilità di fare dei colloqui di lavoro con Ferrari, Cassa Depositi e Prestiti, Snam, Elica, Goldenpoint, Chiesi Farmaceutica, Gruppo Teddy, EY, Radio Dimensione Suono, questo solo per elencarne alcune. L’iniziativa sarà replicata in diverse città europee e a New York. Anche nella Grande Mela, altra metropoli di grande appeal per i giovani, saranno invitati i brand più importanti del made in Italy che offriranno opportunità a chi è emigrato ma non ha mai reciso le sue radici. «Non siamo solo “pizza e mandolino” – prosegue Lizzani - le eccellenze tecnologiche delle nostre start up ed imprese innovative sono all’avanguardia e sono in grado, grazie al talento dei nostri “cervelli” di essere competitive su scala globale».

In questo tour internazionale su Londra, New York, Parigi, Berlino verranno illustrate alle imprese che aderiranno tutti gli incentivi messi in campo dal Governo italiano per indurre i giovani che hanno lasciato il nostro Paese a farvi ritorno. Si tratta dell’esenzione del reddito imponibile da lavoro autonomo o dipendente che passa dal 50% al 70%, mentre arriva al 90% se la residenza viene trasferita in una regione del Mezzogiorno. L’incentivo dura cinque anni dall’acquisizione della residenza fiscale in Italia con ulteriori bonus qualora il lavoratore abbia figli a carico oppure acquisti un immobile a patto che abbia studiato o lavorato da autonomo per almeno due anni all’estero. Gli incentivi valgono anche per i ricercatori e i docenti. Un pacchetto di vantaggi di cui pochi sono a conoscenza e che possono fare la differenza per chi è rimasto con un piede in Italia, magari solo a livello di nostalgia.

Talento ed innovazione saranno quindi le parole chiave a supporto di tutte quelle aziende che vogliono raggiungere l’eccellenza grazie al “fattore Umano” sfruttando le misure politiche attualmente presenti e le tecnologie innovative. Gabriele Lizzani vuole proporre al Governo un accordo per fare da “pilota cuscinetto” ai suoi ritardi e per ottenere lo stesso successo anche in Italia. «Chiedo un incontro con il ministro del Lavoro Catalfo - prosegue Lizzani - a rappresentanza di tutti i maker e innovatori del mondo Human Resources per mettere a disposizione del Paese le nostre tecnologie che sono in grado di dare un enorme successo a tutto il lavoro che sta portando avanti il Ministero con Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro) e con i navigator, cioè i tutor che hanno il compito principale è seguire il disoccupato dalla presa in carico nei Centri per l'Impiego fino all'assunzione».

Employerland è diventata una super esperta nel mettere insieme domanda e offerta di lavoro e ha realizzato una applicazione per smartphone basata su un linguaggio adatto per i giovani. Fino ad ora questo meccanismo conta 150mila iscritti si altissimo profile e sono state coinvolte oltre 1.500 grandi aziende, che potrebbero aumentare sensibilmente se il governo desse a Employerland un mandato temporaneo. Chi cerca lavoro può, grazie ad Eva e ai sistemi di Intelligenza Artificiale, essere orientato verso ciò che il mercato sta cercando e valorizzare al massimo il proprio percorso formativo e le proprie caratteristiche professionali. Le specializzazioni più richieste sono quelle legate alle cosiddette lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematic), cioè ingegneri, fisici, matematici, chimici, biologi o tecnici per la gestione dei robot, una vera ricchezza per il futuro del nostro Paese. Il meccanismo dell’App riduce i tempi di attesa e soprattutto parla il loro linguaggio.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: