mercoledì 31 luglio 2013
​La Camera li stabilizza, ma l'entità potrebbe variare. Dalla fine del 2020 tutti i nuovi edifici dovranno essere a impatto energetico vicino allo zero.
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Gli ecobonus diventeranno strutturali. La Camera, con il parere favorevole del governo, ha deciso che le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica degli immobili dovranno essere stabilizzate dal 2014. È la principale novità inserita nel decreto legge sugli sgravi, che ieri ha ottenuto il via libera da parte di Montecitorio e ora torna per la terza lettura in Senato. Dovrà essere convertito in legge entro domenica. Il pacchetto con le misure su edilizia e ambiente hanno ottenuto alla Camera 480 voti favorevoli e un solo astenuto, dopo che anche il Movimento 5 Stelle ha deciso di votare a favore. L’altra novità è che le detrazioni del 65% per l’efficienza energetica degli edifici saranno applicabili nel 2013 anche all’adeguamento antisismico di case e capannoni nelle zone a rischio.Per quanto riguarda la stabilizzazione degli sgravi sarà la legge di Stabilità a ottobre a definire la normativa, l’entità delle detrazioni e le relative coperture finanziarie. «Le misure e gli incentivi selettivi di carattere strutturale», afferma il testo, riguarderanno l’efficienza energetica e idrica, il sismico, la messa in sicurezza degli edifici, la depurazione delle acque contaminate da arsenico, la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici. Il decreto recepisce inoltre una direttiva europea (a giugno l’Italia era stata condannata dalla Corte di giustizia Ue) per il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili.Gli sgravi fiscali per le ristrutturazioni edilizie e gli ecobonus hanno un effetto anti-ciclico valutato finora in 18 miliardi di investimenti e 50mila posti di lavoro aggiuntivi l’anno, in conseguenza di 1,4 milioni di interventi. Con l’aumento dal 55 al 65% dello "sconto" stabilita dal decreto la spinta anti-recessiva può crescere portando, secondo alcune stime, fino a 100mila nuovi posti di lavoro complessivi. In prospettiva il provvedimento stabilisce che entro la fine del 2020 tutti i nuovi edifici dovranno essere a «energia quasi zero». Un termine che per gli edifici pubblici, comprese gli ospedali e le scuole, è anticipato al 31 dicembre 2018. Riguardo alle coperture finanziarie del Dl la Camera ha deciso di bloccare l’aumento dell’Iva dal 4 al 21%, previsto dal testo iniziale, per Cd e Dvd allegati a libri scolastici e universitari e ai Dizionari. Resta invece l’aumento dell’Iva sui gadget allegati a riviste e giornali. E sale dal 4 al 10% l’Iva sugli alimenti e le bevande venduti nei distributori automatici.«Il decreto Ecobonus è un provvedimento importante, un passo avanti per un’Italia che affronta la crisi scommettendo su efficienza energetica, prevenzione antisismica, qualità e green economy», commenta Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, uno dei principali "sponsor" del Dl. «L’efficienza energetica è una grande opportunità per il Paese», aggiunge  Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico, e ora governo e Parlamento «troveranno le soluzioni idonee affinché queste misure siano definitive». Un plauso arriva anche dalle categorie produttive. Per Confartigianato Costruzioni il provvedimento «coglie numerosi obiettivi, dal rilancio delle imprese dell’edilizia alle riqualificazione del patrimonio immobiliare, dal risparmio energetico alle emersione di attività irregolari».<+copyright>
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