martedì 20 giugno 2017
Nel censimento di Utilitalia, 274 progetti operativi che migliorano il rapporto con i cittadini
Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia

Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia

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Un database gratuito - che dal 20 giugno sarà pubblicato sul web e aggiornato costantemente – destinato a diventare un punto di riferimento per le amministrazioni locali, per la politica e per gli esperti di acqua energia e rifiuti (e di tutte le tecnologie a essi collegati) chiamati a fare scelte e progetti per lo sviluppo del territorio. Sono tanti i buoni esempi di aziende che hanno migliorato la qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Tute per astronauti che sfruttano la capacità dell’acqua di assorbire le radiazioni, buoni spesa consegnati ai cittadini in cambio di rifiuti, mappature satellitari delle perdite degli acquedotti e sofisticati sistemi di trattamento dei fanghi di depurazione che trasformano gli scarichi dei nostri bagni in combustibile per le auto. Sono solo alcune delle esperienze racchiuse in Utili all’Italia, la banca dati che contiene i risultati del primo censimento delle migliori pratiche nei servizi pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali. Sulla responsabilità sociale e ambientale si è concentrato il maggior numero di progetti. Tra questi l’impianto di depurazione di Milano che restituisce all’ambiente 150 milioni di metri cubi di acqua per riuso irriguo e l’applicazione di tecnologie a basso impatto a Bologna su una porzione di rete di distribuzione di energia elettrica. Oppure l’impianto solare termico per il teleriscaldamento di Varese, il sistema di trattamento in un impianto di depurazione della frazione solida di rifiuto solido urbano per produzione di biogas (Treviso) e la campagna Chi più ricicla più guadagna di Benevento, con olio e vino consegnati ai cittadini in cambio di rifiuti. E ancora Cleanup Taranto, il monitoraggio di abusi ambientali attraverso un software che sfrutta il social network Twitter, l’interramento dei cassonetti nel centro storico di Firenze e l’applicazione della fibra ottica nelle reti fognarie a Milano. Sono state queste negli ultimi anni le sfide che hanno coinvolto i gestori dei servizi pubblici e ora, per la prima volta, il database Utili all’Italia rende visibili i progetti degli ultimi tre anni.

«Con il censimento delle migliori pratiche ambientali, idriche ed energetiche - spiega il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti - le nostre aziende mettono a disposizione del legislatore, delle commissioni parlamentari, dei decisori politici, degli amministratori locali e degli accademici uno spaccato tangibile del concetto di economia circolare, una testimonianza di azioni concrete di sviluppo sostenibile, oltre che un simbolo dell’evoluzione dei servizi verso i cittadini. Soprattutto, è un punto di partenza per disegnare, insieme alle amministrazioni locali, le 'città del futuro'. Dal punto di vista ambientale, tanto per i rifiuti che per il settore idrico, la parola d’ordine è quella della valorizzazione dei rifiuti. Che si tratti di rifiuti urbani o di fanghi di depurazione, le aziende hanno fatto proprio il concetto di economia circolare, puntando alla riduzione prima ancora che al trattamento e trasformando i materiali di scarto in altro, che sia energia, combustibile o materiale da riutilizzare. La pressione esercitata sul consumo di risorse naturali e la concentrazione della domanda nelle aree urbane, costringono oggi ad affiancare alla qualità e all’efficienza nella fornitura del servizio, un enorme senso di responsabilità per la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, per la salute e in generale per la qualità della vita dei cittadini».

Utili all’Italia non è una classifica, ma un database con una mappa dei migliori progetti realizzati negli ultimi tre anni dalle aziende più vicine ai cittadini: aziende che forniscono servizi idrici a circa il 80% della popolazione, servizi ambientali al 65%, servizi di distribuzione gas ad oltre il 30% e servizi di energia elettrica a circa il 20% della popolazione italiana. Si tratta di progetti potenzialmente replicabili in altre parti del territorio, colmando differenze spesso esistenti tra i cittadini di aree diverse. L’evoluzione dei centri urbani è sotto gli occhi di tutti, i bisogni dei cittadini sono in costante evoluzione e con essi sta cambiando la struttura delle città. La tutela dell’acqua e il risparmio idrico necessitano di acquedotti più efficienti, i centri urbani richiedono abbattimento degli inquinanti da riscaldamento e lo sviluppo della mobilità sostenibile, la digitalizzazione dei servizi implica l’installazione di nuove reti smart e l’esigenza di ridurre i rifiuti, che ci porta a nuovi progetti e tecnologie per valorizzarli.

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