giovedì 1 dicembre 2016
Diminuire la distanza tra l’offerta formativa e il bisogno dell’impresa favorisce l’inserimento lavorativo, in particolare nel settore Digital
Ecco come la formazione trova il lavoro
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Relazioni nuove con le imprese, sviluppo dell’apprendistato per il conseguimento di un titolo di studio, formazione continua e innovativa a stretto contatto con i professionisti, reti e sportelli per il lavoro sul territorio vicino alle persone e alle imprese: sono alcune delle strategie che Galdus ha sviluppato nel 2016 con risultati soddisfacenti per l’inserimento lavorativo di giovani e disoccupati in una Lombardia dominata da un numero di Neet crescente che annovera circa 260mila giovani che non studiano e non lavorano, dai cervelli in fuga con 20.088 partenze.

Sale a 1.950 il numero delle imprese coinvolte dall’ente di formazione Galdus nella formazione di giovani under 18 e adulti per attività di formazione, azioni di inserimento lavorativo e progetti, permettendo di inserire oltre 1500 persone nel mercato del lavoro e avviare oltre 50 contratti di apprendistato per giovani tra i 18 e i 25 anni.

È nella qualità della relazione con l’impresa, che Galdus sviluppa a più livelli ciò che permette di rispondere ai bisogni del mercato del lavoro e garantire il conseguente successo nell’inserimento lavorativo:
• Nella scuola professionale Galdus, le aziende, anche attraverso le associazioni di categoria, entrano come consulenti nella definizione della didattica e nel piano di offerta formativa, contribuendo a definire il profilo in usc ita in linea con le esigenze proprie e del mercato. Nasce tra i profili professionali regionali quello del “frigorista”, figura professionale molto ricercata ma assente tra i giovani, nata dalla curvatura del corso per operatore elettrico in collaborazione con Assofrigoristi.
In generale ogni anno circa il 70% dei qualificati di Galdus si inserisce nel mondo del lavoro o prosegue gli studi.
• Nella Galdus Academy, le aziende e i suoi manager sono partner di Galdus nell’orientamento e nella specializzazione della formazione per adulti incontrando mensilmente e gratuitamente professionisti in cerca di occupazione e specializzazione, entrando in aula con corsi intensivi nei settori maggiormente in crescita: digital, food, sicurezza e servizi alla persona. E’ costante la richiesta di formazione professionalizzante per disoccupati, per la riqualificazione degli occupati e per l’orientamento al lavoro per oltre 6.500 persone.
• Al Centro Easy servizi per il lavoro di Galdus, le aziende incontrano personalmente i candidati selezionati grazie a una presenza del servizio sul territorio accompagnando l’azienda nella ricerca e la persona nella propria candidatura, promuovendo l'utilizzo degli strumenti di politica attiva (Garanzia Giovani, Dote unica lavoro Regione Lombardia,ecc.). Dal 2016 Galdus è presente con un centro servizi per il lavoro a Milano, Cremona e Lodi con un’efficacia del 60% nell’inserimento lavorativo.

Spiega Diego Montrone, presidente di Galdus: «Nel bilancio quest’anno abbiamo voluto riflettere sul tema del lavoro e del fare come ambito di espressione della cultura e dell’intelligenza personale e collettiva. Di qui il titolo, l’intelligenza del fare, quale unico modo serio di approcciare la vita e il lavoro, una sinergia di creatività, passione, curiosità, fatica, tentativi per ottenere il meglio da sé. Ringraziamo le numerose aziende e gli imprenditori che hanno scelto di mettersi in gioco e investire risorse ed energie per la formazione e l’occupazione dei giovani in un vantaggio reciproco, in nome d ella comunità che viviamo, oggi e domani».

Dalle stime #SMMdayIT, un milione di aziende in Italia ha bisogno di professionisti social e digital, creando opportunità professionali per 900mila - un milione e 200mila persone se opportunamente formate e preparate. I social media e il digital sono sempre più elementi strategici all'interno delle aziende e non possono essere affidate a chiunque, né è sufficiente saper gestire il proprio profilo Facebook per essere un professionista serio, in grado di sostenere il brand aziendale e integrare i canali social e digital in una più ampia strategia di comunicazione e marketing.


Per quanto riguarda il Marketing e la Comunicazione, dall’esperienza e dall’analisi di settore del team #SMMdayIT le figure professionali più richieste sono: digital communication manager, social media manager, reputation manager, Seo expert, social Advexpert, engagement e community manager, social media customer service specialist.
Le competenze necessarie sono complesse e variegate e soprattutto non si improvvisano. Per un professionista in ambito social e digital sono indispensabili competenze in comunicazione, marketing, Ict, grafica, copywriting ma continuano ad esserlo anche quelle trasversali di management, teamwork, vision, praticità, realismo, operatività e orientamento ai risultati. Fondamentali, per un settore come quello ‘digitale’ che non presenta confini né orari definiti di lavoro, sono capacità organizzativa e di pianificazione, nonché di gestione della crisi.

I social media più usati dalle aziende in Italia sono Facebook (pagine fan), Instagram, in parti colare per i settori del food, fashion, lifestyle, turismo (arte, cultura, promozione del territorio), ma sull'esempio degli editori stranieri anche un numero crescente di testate italiane stanno aprendo canali IG. Segue Twitter soprattutto per editoria, giornalisti, blogger, PA/istituzioni, enti museali, organizzazioni sportive, LinkedIn in particolare per i professionisti (sono 9 milioni gli italiani iscritti) e YouTube.
C'è infine un incremento nella diffusione di chat e direct messaging (Messenger, WhatsApp, SnapChat, WeChat, Telegram, oltre ai DM di Instagram, Twitter e LinkedIn) che ha un potenziale enorme soprattutto per loyalty, inbound marketing, customer service, soprattutto con l'implementazione dei ChatBot.


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