martedì 27 giugno 2017
Il governatore della Bce da Sintra: ripresa al di sopra del trend, ma c'è ancora bisogno di aiuti monetari
Draghi: in Europa clima di fiducia sulle riforme
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La ripresa c'è, e per una volta è più veloce del previsto. Ma soprattutto il clima che è cambiato in Europa. Il vento delle riforme sembra portare una folata di ottimismo. Nell'Eurozona "c'è una ritrovata fiducia nel processo di riforma e nel sostegno alla coesione, che potrebbero aiutare a liberare domanda e investimenti" ha detto il presidente della Bce Mario Draghi a Sintra, in Portogallo, durante il forum delle banche centrali. "Per anni - ha aggiunto Draghi - l'Eurozona è stata avvolta in una nube d'incertezza sulla possibilità di realizzare le necessarie riforme sia a livello nazionale che dell'Unione", un freno alla fiducia e agli investimenti. "Oggi le cose sono cambiate" e sul versante politico "spirano venti a favore".

La ripresa nell'Eurozona è "al disopra del trend e ben distribuita" ma "dobbiamo persistere nella nostra politica monetaria" e serve "prudenza" con un aggiustamento graduale dello stimolo della Banca centrale europea. La zona euro ha ancora bisogno di un "considerevole" sostegno monetario da parte della Bce anche se la sua economia migliora in maniera stabile e l'inflazione è in risalita ha spiegato il numero uno della Bce.

"Tutti i segnali ora indicano una ripresa in rafforzamento e allargamento nella zona euro. Le forze deflazionistiche sono state rimpiazzate da forze reinflazionistiche" ha affermato Draghi. Il numero uno della Bce ha spiegato che la dinamica dell'inflazione resta al momento più debole di quanto ci si sarebbe potuto aspettare, a causa di fattori principalmente di carattere temporaneo. Uno dei motivi potrebbe essere il fatto che la bassa inflazione passata sta continuando a pesare al ribasso sulla formazione dei salari, con contratti indicizzati all'andamento dei prezzi in passato.

Dall'inizio degli acquisti di titoli pubblici a gennaio 2015 da parte della Bce, l'economia dell'Eurozona è cresciuta del 3,6%, "più degli Usa dopo il Qe1 e il Qe2 nello stesso periodo". Nello stesso lasso di tempo "l'occupazione è cresciuta di oltre quattro milioni".

Sulla scia delle parole del governatore della Bce Mario Draghi, le piazze europee tentano il recupero. Gran parte delle Borse del Vecchio continente resta negativa, ma lima le perdite. Crescono invece Milano e Madrid, che hanno cambiato segno e salgono dello 0,2%.

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