sabato 31 ottobre 2015
In Europa, per lo stesso impiego, le lavoratrici sono pagate il 16,3% in meno per ora lavorata rispetto ai colleghi.
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È come se da lunedì prossimo, 2 novembre, smettessero di essere pagate, pur continuando a lavorare. È quanto capita alle lavoratrici europee, colpite dal gender gap, la differenza di salario percepito rispetto ai colleghi uomini. In Europa per lo stesso impiego le donne sono pagate il 16,3% in meno per ora lavorata rispetto ai maschi: in pratica lavorano gratuitamente 59 giorni all'anno. Ed è come se quest'anno smettessero di essere pagate lunedì prossimo. È quanto si sottolinea in un rapporto della Commissione europea sulla differenza di salario fra uomini e donne.Una situazione, si sottolinea nel rapporto, causata da una retribuzione oraria inferiore per le donne, da un numero inferiore di ore di lavoro retribuito e da minore tasso di occupazione, spesso dovuto a interruzioni di carriera per prendersi cura di figli o famigliari. Su questo fronte l'Italia è uno dei Paesi più virtuosi dell'Unione europea: il divario retributivo di genere medio è del 7,3%, dietro Slovenia, Malta e Polonia.La differenza di salario per ora lavorata produce un risultato ancora più significativo sulle pensioni. Alla fine della vita lavorativa le donne ricevono mediamente un assegno pensionistico del 39% inferiore a quello degli uomini.
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