mercoledì 22 novembre 2017
A Milano e Torino le polveri sottili stanno fermando le vetture diesel fino a Euro4. Ecco come trovare la categoria della propria vettura in base alle direttive europee
Di che euro è la mia auto? Come capire se puoi circolare
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Nel prossimo fine settimana è previsto un peggioramento delle condizioni meteo al Nord Italia: le probabili perturbazioni potrebbero dunque ripulire temporaneamente l'aria delle grandi città dove l'elevata presenza di polveri sottili ha fatto scattare il divieto di circolazione per le auto più inquinanti. In Lombardia sono attualmente in vigore le misure temporanee di primo livello previste dalla delibera della Regione, in aggiunta a quelle permanenti (fino al 31 marzo prossimo). Le misure temporanee di primo livello si applicano nei comuni della Regione Lombardia della Fascia 1 e della Fascia 2 con più di 30mila abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, e negli altri comuni aderenti. A Milano i divieti alla circolazione riguardano: auto private diesel di categoria inferiore o uguale Euro4, dalle 8.30 alle 18.30; veicoli commerciali diesel di categoria inferiore o uguale ad Euro3, dalle 8.30 alle 12.30. Per tutti i veicoli è in vigore il divieto di sosta col motore acceso.

Anche a Torino, fino a quando il blocco non verrà revocato, le autovetture private ad alimentazione diesel con classe emissiva inferiore e uguale ad Euro4 non potranno circolare in città dalle 8 alle 19, festivi compresi. Il provvedimento si è reso necessario a causa del perdurare dell'elevata presenza di polveri sottili (oltre i quattro giorni consecutivi). Il ritorno alla normalità sarà possibile soltanto con il rientro del valore delle micropolveri presenti nell'aria cittadina al di sotto della soglia di 50 microgrammi al metro cubo, tetto previsto dalle norme europee.

Fin qui la cronaca, purtroppo ricorrente, di questi giorni. Ma al drammatico problema dell'aria sporca, per molti si somma il dubbio di non sapere con esattezza a quale categoria appartenga la propria automobile. La Comunità europea ha emanato una serie di direttive per regolamentare le emissioni di inquinanti dei veicoli. In base a queste direttive, sono state individuate diverse categorie di appartenenza. Per capire a quale di queste categorie appartiene la propria auto, è necessario controllare i riferimenti presenti nella carta di circolazione del veicolo. Conoscendo l'anno di immatricolazione dell'auto, tali riferimenti indicano quale normativa Euro è stata rispettata dalla casa costruttrice. Ecco di seguito la tabella a cui fare riferimento

*Il regolamento del Parlamento europeo e del consiglio del 20 giugno 2007, n. 715/2007/ce fissa le scadenze per l´entrata in vigore dei diversi livelli di emissione. L´art.10 infatti prevede che a partire dal 1° settembre 2009 possano essere omologate solo automobili che rispettano i limiti Euro 5, dove per omologazione s´intende la procedura che il costruttore deve rispettare per far sì che il proprio modello risponda alla normativa tecnica necessaria per essere venduto sul mercato. I nuovi modelli e le versioni nuove di modelli già esistenti dovranno quindi rispettare i limiti di emissione imposti dalla norma Euro 5.

Occorre verificare sempre sulla carta di circolazione (libretto) la direttiva riportata. Le date di obbligatorietà per le nuove immatricolazioni sono solo indicative ma non determinanti. Molti costruttori commercializzano infatti anni prima dell'obbligatorietà di una nuova categoria Euro, ma sono anche ammesse le commercializzazioni delle giacenze dopo la data di obbligatorietà. Quando si decide l'acquisto di un veicolo nuovo, è dunque importante informarsi anche sulla direttiva europea osservata per costruirlo.

Altro problema: grazie alla confusissima formulazione sul libretto della macchina, non è facile trovare l'indicazione utile. Sulla carta di circolazione di vecchio tipo l'indicazione dell'Euro di riferimento si trova in basso nel riquadro 2, su quella di nuovo tipo, in formato A4 per capirci, l'indicazione invece è riportata alla lettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con una ulteriore specifica nel riquadro 3.

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