giovedì 29 aprile 2010
Il testo, che era stato rinviato dal presidente Napolitano, passa adesso al Senato. Approvato con 259 sì, 214 no e 35 astenuti. Resta irrisolto il conflitto di interpretazione dell'emendamento Damiano (Pd), sull'arbitrato, su cui il governo è stato battuto ieri in Aula.
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Primo giro di boa per il collegato lavoro che taglia il traguardo di Montecitorio passando così al Senato. Un provvedimento 'riccò di capitoli delicati come quello dell'arbitrato secondo equità su cui si è soffermato, fra gli altri, anche il Capo dello Stato nel messaggio di rinvio.Il nuovo testo presenta, quindi, modifiche significative solo alle parti citate dal Presidente della Repubblica: la norma sui danni da amianto per i lavoratori a bordo del naviglio di Stato che ora dà loro certezza di risarcimento; la norma sull'arbitrato che introduce nuovi paletti volti a garantire l'effettiva volontarietà delle parti di farvi ricorso; la norma sui licenziamenti individuali che ora prevede l'obbligo di comunicazione in forma scritta e la norma sui rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che ora obbliga l'azienda a stipulare un contratto a tempo indeterminato al collaboratore che abbia vinto la causa.Resta per il momento irrisolto il conflitto di interpretazione dell'emendamento Damiano (Pd) su cui il governo è stato battuto in Aula. Si tratta di una modifica all'articolo sull'arbitrato in base alla quale le commissioni di certificazione devono accertare l'effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie già insorte (e non che eventualmente dovessero insorgere). Un participio passato che, stando all'interpretazione del Pd, significa che le parti devono dichiarare se vogliono affidarsi ad un arbitro non prima dell'insorgere di una controversia (come prevedeva il testo della Commissione), ma solo dopo. Interpretazione bocciata però da governo e maggioranza che ritengono invece ininfluente la modifica.
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