martedì 21 gennaio 2020
Bergoglio: serve una dimensione etica e di lungo respiro contro le ingiustizie. Duello a distanza tra la giovane attivista e il presidente Usa che definisce gli ambientalisti "profeti di sventura"
Greta Thunberg a Davos per portare avanti la lotta ai cambiamenti climatici

Greta Thunberg a Davos per portare avanti la lotta ai cambiamenti climatici - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il Forum economico mondiale di Davos parte subito con il cambiamento climatico in cima all'attenzione mediatica, e con confronto a distanza fra Greta Thunberg che chiede al mondo di dimezzare la dipendenza dai combustibili fossili, e Donald Trump che arriva per promuovere le imprese americane. Ma anche a minacciare di nuovo l'Europa, e l'Italia, sbandierando nuovi possibili dazi in arrivo.

Da Papa Francesco è arrivato un messaggio per una nuova economia che metta al centro la persona.
"Porre la persona umana, piuttosto che la semplice ricerca di potere o profitto, al centro delle politiche pubbliche" è il richiamo del Papa è un "dovere spetta ai settori economici e ai governi allo stesso modo, ed è indispensabile nella ricerca di soluzioni eque per le sfide che abbiamo davanti". Per farlo secondo il Pontefice occorre avere uno sguardo a lungo termine che "tenga conto della dimensione etica". Nel messaggio inviato a Klaus Schwab, presidente esecutivo del Wef, il cui testo è stato consegnato dal cardinal Peter Turkson, in qualità di rappresentante della Santa Sede al Forum, papa Francesco sottolinea come "troppo spesso visioni materialistiche o utilitaristiche" che vedono "gli altri come un mezzo per raggiungere un fine" portino ad una mancanza "di solidarietà e carità, che a sua volta dà luogo a una reale ingiustizia".

A Davos sono presenti oltre 3.000 leader, fra cui 53 capi di Stato e di governo provenienti da 117 Paesi del mondo. Il punto di partenza è il Manifesto 2020 voluto dal World Economic Forum per rilanciare la cooperazione. I cambiamenti climatici saranno un tema più che mai al centro dei dibattiti e con un vero e proprio allarme per il futuro della crescita e di imprese in numerosi settori. Un'agenda che consentirà alla giovane attivista svedese - che già l'anno scorso a Davos gridava "la nostra casa è in fiamme" - di amplificare ulteriormente il suo messaggio con ben tre interventi ufficiali. Stamattina, già alle 8,30, il primo intervento con un panel su come "Creare un percorso sostenibile per un futuro in comune".

Greta: tutti parlano di clima ma i giovani non sono protagonisti. "Nessuno se lo sarebbe aspettato, c'è una maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema caldo. Ma da un altro punto di vista non è stato fatto nulla, le emissioni di Co2 non sono state ridotte ed è questo il nostro obiettivo" ha detto la giovane attivista. Greta ha promesso che "questo è solo l'inizio" e ha auspicato che "si inizi ad ascoltare la scienza e a considerare la crisi per quello che è". "La scienza, e i giovani, in generale non sono al centro del dibattito sul clima. Invece si tratta del nostro futuro" ha aggiunto.

Tutt'altri temi quelli affrontati da Trump che ha tenuto il suo special address alla platea di politici, imprenditori, alta finanza e scienziati. Trump è tornato per la prima volta dopo due anni, nel gennaio 2018 ad ascoltare il suo proclama 'America First' c'era una folla memorabile. Con l'impeachment che sbarca al Senato, la prima fase dell'accordo commerciale con la Cina appena conclusa e con il suo quarto anno da presidente che inizia proprio oggi, il tycoon rivendica i successi del suo approccio. Trump, secondo molti, viene a Davos guardando al voto Usa, come una sorta di ambasciatore del Made in America. Nulla di più lontano dalla causa climatica, per il presidente Usa che ha silurato l'accordo di Parigi. Non è escluso che Greta riesca a incontrarlo, o che i due scambino qualche battuta.

L'intervento di Donald Trump a Davos

L'intervento di Donald Trump a Davos - Ansa

Trump: l'America sta vincendo di nuovo. "Due anni fa qui avevo preannunciato un grande ritorno dell'America. Oggi sono orgoglioso di dire chel'America sta vincendo di nuovo, come mai prima" ha detto Trump aggiungendo che "questi grandiosi numeri rappresentano molte cose, nonostante la Fed abbia alzato i tassi troppo presto e li abbia abbassati troppo tardi". Tra i successi rivendicati un basso tasso di disoccupazione e le scelte di politica commerciale. "Abbiamo concluso accordi straordinari sul commercio con la Cina da una parte, e Messico e Canada dall'altra, i migliori accordi di sempre".

Trump non ha minimamente toccato i problemi politici internazionale, a partire dal Medio Oriente o dal Nordafrica fino alle questioni relativi alle tensioni nel Pacifico. Oltre alla lunga auto-lode, ha brevemente toccato i temi ambientali liquidando il cambiamento climatico e le sue possibili conseguenze, peraltro già in atto, con un attacco agli ambientalisti, che ha accusato di propagandare pessimismo e di essere "profeti di sventura".

Dazi: gli Stati Uniti avvisano anche l'Italia (per la web tax)

La questione dazi sbarca anche a Davos. E se da un lato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump magnifica gli effetti dell'intesa su Fase 1 con la Cina e si dice pronto a negoziare "un grande accordo" anche con la Ue, tocca al segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin lanciare una serie di alert.

Il principale riguarda anche l'Italia, oltre al Regno Unito, a carico dei quali potrebbero scattare nuove tariffe se i due Paesi non rinunceranno a rivedere i loro progetti per introdurre una web tax su società digitali come Google e Faceboook. La questione è finita anche all'attenzione dell'Ecofin dove il vice-presidente Dombrovskis ha auspicato che la soluzione della controversia arrivi a livello globale e che non sia ogni singolo paese anche all'interno dell'Ue a trattare. Del resto Mnuchin ha lanciato l'avvertimento dopo che la Francia ha accettato unilateralmente di ritardare l'introduzione della web tax.

Da Davos anche verso la Cina Mnuchin ha piantato una serie di paletti. "Non tutti i dazi in vigore tra Usa e Cina verranno rimossi nella fase due dell'accordo. Potremmo fare un 'fase due A' e potremmo togliere alcuni dazi. Potremmo farlo a tappe", ha spiegato. Parole che attenuano l'entusiasmo con cui Trump ha commentato gli esiti delle ultime guerre commerciali. "Abbiamo appena concluso accordi straordinari sul commercio con Cina, Messico e Canada, i migliori di sempre. Un nuovo modello di accordi commerciali per il ventunesimo secolo", ha sottolineato Trump che parla con ottimismo anche dei rinnovati rapporti con la Cina "che non sono mai stati migliori".

Inoltre, senza un accordo con la Commissione Ue, gli Usa imporranno dazi sulle importazioni di auto europee: "Sanno benissimo che metterò i dazi se non raggiungeremo un accordo equo e soddisfacente", ha detto il presidente Usa Donald Trump, in un'intervista al Wall Street Journal, a margine del Forum di Davos.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: