lunedì 24 aprile 2023
Nonostante l'operazione di salvataggio delle autorità svizzere, i clienti hanno ritirato l'equivalente di quasi 70 miliardi di euro nel primo trimestre
Credit Suisse, fuga di depositi nonostante il salvataggio

Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

Forse non si sono viste le “corse agli sportelli”, ora che molti usano le app e l’home banking per gestire il proprio denaro depositato in banca. Eppure l’emorragia per Credit Suisse c’è stata, e dolorosa. Il gruppo bancario, salvato un mese fa dalle autorità svizzere con l’acquisizione da parte di Ubs, ha assistito a una importante “fuga” di depositi. In sostanza, i suoi clienti non si fidano più. Ecco perché la banca ha assistito nella seconda metà di marzo a "significativi ritiri di depositi in contanti come pure al mancato rinnovo di depositi vincolati a scadenza" per un ammontare complessivo pari a 67 miliardi di franchi, pari a oltre 68 milioni di euro. "Questi deflussi, che sono stati più acuti nei giorni immediatamente precedenti e seguenti l'annuncio della fusione" con Ubs "si sono stabilizzati a livelli molto più bassi ma non hanno ancora invertito la tendenza al 24 di aprile" si legge nel comunicato sui risultati trimestrali della banca, probabilmente gli ultimi prima della fusione stessa. Nonostante l’ammontare dei prelievi, l'utile netto è salito a 12,8 miliardi di franchi, circa 13 miliardi di euro, dopo che tutti i debitori ad alto rischio sono stati spazzati via nell'accordo di acquisizione di emergenza.

I clienti hanno rapidamente iniziato a ritirare il denaro da Credit Suisse dopo che quest'ultima è stato coinvolta nelle turbolenze di mercato scatenate dal crollo degli istituti di credito statunitensi Silicon Valley Bank e Signature Bank. Una situazione che, unita a difficoltà dell’istituto, ha indotto le autorità svizzere a mettere insieme un pacchetto di salvataggio che ha visto Ubs accettare di rilevare l'istituto per 3 miliardi di franchi svizzeri in azioni e assumersi fino a 5 miliardi di franchi di perdite. Il pacchetto comprendeva anche 200 miliardi di franchi di garanzie finanziarie statali.

Credit Suisse alla fine del primo trimestre aveva 108 miliardi di franchi svizzeri di prestiti netti nell'ambito di queste strutture, dopo averne rimborsati 60 miliardi, e ha inoltre dichiarato di aver rimborsato nel frattempo altri 10 miliardi. La banca ha inoltre annunciato di aver deciso di comune accordo di porre fine alla prevista acquisizione per 175 milioni di dollari dell'attività di investment banking di Michael Klein, che intendeva scorporare insieme al proprio ramo di investment banking.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: