sabato 30 giugno 2018
Cottarelli al governo: l'economia italiana non crescerà facendo più debiti, serve riforma giustizia e lotta alla burocrazia
Carlo Cottarelli, presidente dell'Osservatorio dei Conti pubblici

Carlo Cottarelli, presidente dell'Osservatorio dei Conti pubblici

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Senza la stretta fiscale del 2012, il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato più rapidamente e sarebbe attualmente tra il 142 e il 145 per cento. È la stima dell'Osservatorio conti pubblici italiani di Carlo Cottarelli, che pubblica uno studio dal titolo "L'andamento del debito dopo la stretta fiscale del 2012". "Con un debito in crescita ancora più rapida di quanto verificatosi - spiega l'Osservatorio - la crisi si sarebbe probabilmente approfondita causando il completo crollo dell'economia italiana".

Ma se non fu la stretta fiscale del 2012 a causare un aumento del rapporto tra debito pubblico e Pil, cosa causò tale aumento? La risposta - si legge ancora nelle conclucioni dello studio - è che la crisi economica iniziata nel 2008-09, crisi che aveva colpito l'economia mondiale, aveva innalzato il deficit pubblico italiano (a causa della perdita di entrate che accompagna un calo del Pil), alimentando la crescita del debito pubblico e del rapporto tra debito pubblico e Pil. Dopo una piccola ripresa nel 2010 il Pil italiano aveva ripreso a scendere per effetto del contagio della crisi greca e della percezione che la ristrutturazione del debito pubblico non era più un tabù nell'area dell'euro, anche a seguito di improvvide dichiarazioni di Merkel e Sarkozy a Deauville a fine 2010. Lo spread era salito rapidamente superando i 500 punti base nell'ultimo trimestre del 2011, trimestre in cui, prima della stretta fiscale, il Pil stava già declinando ad un tasso annualizzato del 4 per cento. Questo aveva ulteriormente indebolito le finanze pubbliche italiane spingendo il rapporto tra debito pubblico e Pil verso l'alto. Questa fu la causa della crescita del rapporto tra debito pubblico e Pil, non la stretta fiscale del 2012, che ne attenuò la crescita. "Si noti anche - è la conclusione - che, se nel periodo di crescita dell'economia italiana nel decennio precedente la crisi del 2008-09 il debito pubblico italiano fosse stato ridotto più rapidamente, attraverso politiche di bilancio più prudenti, l'Italia si sarebbe trovata in una condizione meno fragile al momento della crisi del 2008-09 e di quella del 2011-12 e avrebbe probabilmente evitato la crisi di fiducia che portò nel 2011 all'aumento dello spread e all conseguente caduta del Pil".

L'analisi dell'Osservatorio fa una serie di simulazioni e giunge alla conclusione che "la restrizione fiscale del 2012 ha contenuto la crescita del rapporto tra debito pubblico e Pil: senza di essa il rapporto sarebbe aumentato molto più rapidamente. Senza la restrizione fiscale, la crisi si sarebbe probabilmente approfondita causando una caduta del Pil nonostante la presenza di politiche fiscali espansive, per effetto dei più elevati tassi di interesse e la maggiore difficoltà di accesso al credito per famiglie e imprese. Il rapporto tra debito e Pil sarebbe aumentato ulteriormente fino al collasso dell'economia italiana".

Cottarelli al governo: non aumentate il debito. Dal presidente Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review e indicato da Mattarella come possibile alternativa a Conte, sono arrivate anche alcune indicazioni al governo in carica. "Quel che importa soprattutto" è quel che avverrà "il prossimo anno, e questo lo vedremo a settembre, con la pubblicazione dei conti relativi al 2019. Spero che il sentiero sia quello di ridurre, pur gradualmente, il deficit pubblico". Al governo "darei due consigli: il primo è fare quelle riforme che davvero servono a far crescere l'economia italiana, e queste riforme stanno nel contratto di governo, sto parlando della riduzione in modo decisivo della burocrazia, che sta uccidendo l'economia italiana", poi "renderela giustizia civile più veloce", e "molto importante è la lotta alla corruzione". Il secondo consiglio: "è dire non illudetevi che l'economia italiana crescerà, facendo più debiti, perché abbiamo un debito già così elevato, che sarebbe contro-producente, lo spread andrebbe su" e questo "farebbe rallentare l'economia".

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