venerdì 29 aprile 2016
La tutela del made in Italy è un lavoro necessario per un mercato che vale 60 miliardi e che, come spiega il dossier che ha presentato Coldiretti, potrebbe produrre nuovi occupati.
«Trecentomila posti dalla lotta ai falsi prodotti»
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Un muro di bandiere gialle tenute in mano da agricoltori provenienti da tutta l'Emilia Romagna e dall'Umbria. Schierati uno accanto all'altro lungo le pareti del Paladozza di Bologna a difesa dei veri prodotti italiani che quotidianamente in tanti angoli d'Europa vengono contraffatti. È stata questa la coreografia della quarta tappa del tour di Coldiretti 2016. Un appuntamento importante e molto partecipato (erano oltre 7mila, dicono gli organizzatori) in una terra che è leader in Europa per prodotti Dop e Igp (43, ultimo l'Igp per i Cappellacci di Ferrara).Proprio quella delle indicazioni geografiche è - per uno degli ospiti principali dell'appuntamento, il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina - una delle strade maestre da seguire per tutelare agricolture e territori. Una tutela che, però, nell'immediato passa necessariamente dal contrasto ai'falsi' italiani all'estero: "Noi abbiamo fatto molto in questi ultimi anni. Siamo il Paese che di granlunga ha l'iniziativa di controllo più capillare. Ogni giorno attraverso i nostri ispettori controlliamo gli scaffali di tutta Europa".Un lavoro necessario per un mercato - quello dei falsi prodotti agroalimentari che si rifanno alla nostra enogastronomia - che vale 60 miliardi e che, come spiega il dossier che ha presentatoColdiretti, potrebbe produrre, se combattuto, 300mila posti di lavoro. Oltre ai tanti agricoltori alla mobilitazione hanno partecipato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti ("Qui c'è una folla enorme non per dire dei no ma per dire dei sì. Per dire che l'agricoltura italiana è un'agricoltura di qualità e che va salvaguardata") il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Virginio Merola e l'eurodeputato Paolo De Castro.   All'esterno del Paladozza è stato riprodotto un grande supermercato con corsie distinte per capitale d'Europa dove sono stati esposti gli inganni nei confronti dei consumatori europeifatti attraverso l'uso di immagini, parole e tricolore che richiamano impropriamente l'Italia, che sono l'obiettivo dei Carabinieri dei Nas che, per la prima volta in collaborazione con la Coldiretti, sono andati all'estero per verificare cosa viene venduto come 'italiano', grazie a un progettodell'Europol.    "In una fase di stagnazione dei consumi nazionali - ha detto il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo - il mercato estero in crescita è diventato fondamentale per l'agroalimentarenazionale, tanto da rappresentare circa un terzo del fatturato complessivo. È ormai improrogabile la necessità di estendere e potenziare le azioni di vigilanza, tutela e valorizzazione delvero made in Italy".
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