mercoledì 30 novembre 2016
I comparti nei quali si conta il più alto numero di nuove imprese sono: le costruzioni (94.378), il manifatturiero (49.940), i servizi per la persona (24.231). Ecco i vincitori di Cambia Menti
Dal 2014 ben 243mila start up nell'artigianato
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La crisi economica più pesante dell'ultimo secolo non è riuscita a piegare la voglia degli italiani di fare impresa. La strada maestra rimane l'artigianato. Una voglia di fare impresa che travolge tasse alte e burocrazia paralizzante, credito difficile e infrastrutture insufficienti. E che vede protagonisti soprattutto i giovani, con numeri importanti: dal 2014 a oggi, sono nate infatti 242.990 imprese artigiane, il 23,7% di tutte le imprese nate in Italia nello stesso periodo. È quanto emerge dallo studio della Cna, presentato in occasione di Cambia Menti, il premio assegnato alla presenza del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a cui hanno aderito oltre 600 imprese.

«Cambia Menti - ha spiegato il
segretario generale della Cna, Sergio Silvestrini - punta sulle start up che hanno avuto la capacità di evolvere una tradizione o introdurre un importante mutamento nell'attività svolta e che hanno saputo riscoprire le tradizioni, promuovere il territorio e le comunità, innovare prodotti, processi, costruire il futuro. Il nostro mondo delle piccole imprese è in fermento e riesce a produrre grandi performance. Siamo stupiti e onorati nel vedere che queste imprese sono riuscite a inventarsi un mestiere, un prodotto, vincendo la sfida con la situazione economica difficile che stiamo vivendo. Guardando alle imprese, nella legge di bilancio ci sono misure che vediamo con favore. Bisogna insistere nella riduzione delle tasse e negli interventi a favore delle imprese più giovani, che sono le più fragili: non mi riferisco solo ai giovani che fanno impresa, ma anche a persone più mature che hanno perso il lavoro e hanno deciso di aprire un'impresa. Lavorare in proprio non è l'ultima spiaggia, spesso significa farsi una nuova vita».

I comparti nei quali si conta il più alto numero di nuove imprese artigiane sono, nell'ordine, le costruzioni (94.378 imprese), il manifatturiero (49.940), i servizi per la persona (24.231), la ristorazione (14.692), i servizi di pulizia (13.337), le autoriparazioni (9.190), il trasporto su strada (8.861), l'Ict (4.127), i servizi alle imprese (3.130).

All'interno del settore manifatturiero sono nate più imprese nell'abbigliamento (8.846), i prodotti in metallo (7.754), gli alimentari (7.374), le riparazioni di apparecchi e attrezzature (6.081).

Questi dati dimostrano come l'artigianato contribuisca, e in maniera evidente, al rinnovamento della base produttiva nazionale. Le cifre assolute, tuttavia, non permettono di cogliere quanto le nuove imprese abbiano mutato i connotati all'artigianato. La direzione del cambiamento si può cogliere infatti valutando i tassi di crescita settoriali, dati dal rapporto tra il saldo tra imprese nate e cessate e lo stock di imprese attive. I settori in espansione, che presentano tassi di crescita positivi, sono i servizi alle imprese (+6,2%), i servizi di pulizia (+3%), la riparazione di apparecchi e attrezzature (+2,8%), l'Ict (+1,6%), la logistica (+1,3%). In questi settori, il numero delle aziende è aumentato perché le imprese neonate sono state più numerose di quelle cessate. In molti casi si tratta di settori ad alto contenuto tecnologico. Vi sono poi anche settori nei quali, nonostante l'alto numero di nuove imprese, il saldo tra imprese nate e imprese cessate risulta negativo. Sono i comparti della manifattura, le costruzioni, i trasporti su strada.

L'artigianato italiano «ha un futuro perché è un pezzo di storia, che ha radici profonde che corrispondono al modo di essere del nostro Paese e delle nostre imprese - ha dichiarato il ministro Poletti -. Penso che ci sia bisogno di continuare, in particolare sul versante della manifattura, a connettere la nostra storia con le nuove tecnologie, perché spesso gli strumenti che abbiamo a disposizione consentono anche di valorizzare la capacità artigianale, il modo in cui fare le cose e saperle fare. Per aumentare l’occupazione non possiamo immaginare che solo la dinamica dell’incremento dell’occupazione sule imprese esistenti risolva il problema abbiamo bisogno anche che nascano nuove imprese. Queste start up sono una foresta che cresce».

I vincitori del premio Cambia Menti

T Red è la start-up dell’anno. Lo ha stabilito la giuria del premio Cambia Menti, organizzato e gestito dalla Cna per riconoscere le nuove imprese (costituite dal primo gennaio 2013) che hanno avuto la capacità di evolvere una tradizione o introdurre un importante mutamento nell’attività svolta e che hanno saputo riscoprire le tradizioni, promuovere il territorio e la comunità, innovare prodotti e processi, costruire il futuro. Un evidente successo. «Questo perché Cambia Menti ha radici culturali e storiche molto solide – ha spiegato il professor Stefano Micelli, presidente della giuria –. Il lungo percorso compiuto dalla Cna sul fronte dell’attenzione alle nuove imprese, all’innovazione, alla creatività mai disgiunta dalla capacità di fare impresa. I criteri di Cambia Menti lo dimostrano. Vengono premiate imprese che già affrontano il mercato, dalle idee non rimaste allo stato di slide e che contengano una quota importante di sapere tradizionale nel proprio Dna».

Oltre che il primo premio assoluto a T Red, riconoscimenti sono stati assegnati ai vincitori dei premi di sezione: Intact di Bari (Innovative e Tecnologiche); Armonie Alimentari di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, ex aequo con Mida Più di Perugia (Made in Italy e Tradizione); Italian Stories di Riva del Garda, in provincia di Trento (Promozione dell’Italia).

T Red è una start up innovativa attiva nel settore della ricerca applicata al design nata a luglio 2013, con sedi a Piacenza e a Desenzano del Garda. Laboratorio di progettazione, sviluppa produzioni nel segno della sperimentazione di architettura 2.0, design urbano e domestico, mobilità sostenibile. Uno dei suoi prodotti di punta è la BestiaNera, la prima bicicletta ibrida a pesare meno di dieci chilogrammi.

Intact ha creato un dispositivo indossabile che digitalizza numerosi alfabeti basati sul tatto per consentire alle persone cieche e sordo-cieche di utilizzare tutte le funzionalità di uno smartphone o di un tablet, di comunicare con gli altri, di interagire con il mondo esterno.

Armonie Alimentari realizza un prodotto di innovazione alimentare, interamente Made in Italy, a base di Parmigiano Reggiano Dop stagionato 24 mesi, olio di oliva e farina. Mida Più produce un grasso sostitutivo dell’olio di palma, completamente naturale, che deriva alla lavorazione dell’olio di oliva. Italian Stories punta sullo sviluppo del turismo culturale ed esperenziale attraverso lo scambio di competenze tra artigiani e viaggiatori.

A T Red andranno 20mila euro in denaro o come primo investimento in una campagna di crowdfunding oltre e benefit e servizi offerti dalla Cna e dagli sponsor (Artigiancassa, Facebook, Google, Italia Startup, Roland, Starsup). Ai vincitori dei premi di categoria andranno 5mila euro in denaro o come primo investimento in una campagna di crowdfunding oltre a benefit e servizi offerti dalla Cna e dagli sponsor.

A portare la propria testimonianza nel corso della premiazione, con un intervento sui parallelismi tra attività imprenditoriali e sportive, è stato Gian Paolo Montali, uno dei più blasonati tecnici della pallavolo mondiale in seguito dirigente di società calcistiche (membro del consiglio di amministrazione della Juventus, direttore generale della Roma). Per Montali nello sport come nell’impresa c’è bisogno di fare squadra se si vuole vincere. «Per fare una squadra vincente – ha sottolineato – le diversità di un gruppo di risorse umane, solitamente del tutto eterogenee, devono trasformarsi in arricchimenti. Vincere, però, non basta. Il problema è diventare vincenti, vale a dire vincere a più riprese. Ma per riuscirci bisogna ribaltare il detto . È vero tutto il contrario. I cambiamenti nella vita di un’impresa come di un team sportivo sono fondamentali: chi rimane fermo, chi non innova, chi non si rinnova continuamente, se ha vinto per caso una volta, non vincerà più».











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