martedì 31 marzo 2020
Per il sesto anno consecutivo l’azienda dei sogni è Ferrovie dello Stato Italiane seguita da Eni e da Feltrinelli. Dopo sette anni il podio è di nuovo tutto italiano
Ferrovie dello Stato, l'azienda più "amata" dai neolaureati

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Per il sesto anno consecutivo l’azienda dei sogni dei neolaureati è Ferrovie dello Stato Italiane seguita da Eni e da Feltrinelli. Dopo sette anni il podio è di nuovo tutto italiano. Il Best Employer of Choice 2020 fotografa le aspirazioni e le difficoltà dei giovani laureati in cerca di lavoro. Sono queste le tre aziende nelle quali i giovani neolaureati italiani vorrebbero andare a lavorare. Al quarto posto in classifica Bayer e a seguire Google, che perde un posto sul podio che deteneva da molti anni. Le aziende sottoposte alla valutazione dei ragazzi sono 103. I questionari sono stati somministrati durante tutti i Job Meeting organizzati da Cesop Hr Consulting Company in Italia tra marzo e dicembre 2019. Il campione –statisticamente rappresentativo e stratificato per sesso,area geografica di provenienza e area di studio – è composto da 2.500 neolaureati (laureati da non più di 12 mesi). L’indagine offre, oltre al tradizionale ranking delle aziende che attirano maggiormente i laureati come luogo di lavoro, indicazioni importanti sull’universo dei giovani che si affacciano sul mercato occupazionale. Tra i settori produttiviche attraggono di più, il settore consulenza e revisione aziendale (24,2%) è quello maggiormente desiderato, seguito dall’industriale-manifatturiero (20,3%) e dai media e comunicazione(17,9%). Ultimo nella classifica dei settori produttivi preferiti in cui lavorare è la grande distribuzione(3%). Interessante segnalare la disponibilità agli spostamenti da parte dei giovani che hanno terminato il percorso di studi universitario. Sono più del 90% (91%) quelli disposti a spostarsi in tutto il territorio italiano e anche all'estero per motivi di lavoro. Le donne (89,6%) meno disponibili degli uomini (93%) agli spostamenti, ma sempre molto propense ad allontanarsi dalla famiglia di origine pur di entrare nel percorso professionale che le accompagnerà per tutta la vita.

«In un mercato in cui tutti comprano e tutti vendono, i neolaureati che hanno seguito un percorso formativo nell'area Stem – afferma Giuseppe Caliccia, direttore della ricerca – non soffrono minimamente il problema di un’eventuale situazione di disoccupazione post laurea. Al contrario i neolaureati in materie umanistico-giuridiche affrontano un percorso di ingresso nel mercato del lavoro pieno di ostacoli e complessità. Non è il grado di preparazione o il talento a fare la differenza in Italia ma l'area di studio».

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