domenica 3 aprile 2016
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INVIATO AVENEZIA-MARGHERA È il magnifico e innovativo teatro della Koningsdam, il gioiello di Holland American Line – controllata da Carnival –, la location per una firma che è già storia. Ieri mattina a bordo della nave da crociera nel sito Fincantieri di Marghera, a Venezia, Fincantieri, da questo momento numero 1 al mondo nella realizzazione di 'cruise ship' e Carnival Corporation, la più grande compagnia crocieristica al mondo, hanno siglato il contratto per la costruzione di 5 navi passeggeri di prossima generazione. Una firma che in moneta sonante corrisponde a oltre 3 miliardi di euro. Due di queste navi saranno destinate al brand Costa Asia – gruppo Costa Crociere –, altre due a Princess Cruises e una a P&O Cruises Australia. Saranno, buonissima notizia, costruite negli stabilimenti di Monfalcone e Marghera tra il 2019 e il 2020 e andranno poi a servire mercati emergenti e dalle grandi possibilità quali Cina ed Australia. «Quando una nostra nave prende il mare anche l’Italia va» ha commentato l’Ad di Fincantieri Giuseppe Bono, aggiungendo che questo risultato «è in assoluto uno dei più importanti mai raggiunti da un’industria italiana». Non mancando di ricordare al ministro Graziano Delrio, tutte le problematiche, in primis strutturali, che pesano sul lavoro. E il titolare del dicastero dei Trasporti lo ha rassicurato garantendo che «il Governo sa che Fincantieri è un’azienda centrale per il Paese e che l’economia del mare e del turismo sono il futuro dell’Italia». L’intesa, sigillata da Michy Arison, chairman di Carnival e Bono – ma erano presenti tutti i vertici del gruppo – è una garanzia di lavoro per migliaia di persone. E per Costa, rappresentata dal Ceo Michael Thamm e dal Dg Neil Palomba, l’ordine di ieri fa sì che arriveranno a 14 le navi del gruppo costruite da Fincantieri in Italia per un investimento complessivo di oltre 6 miliardi di euro. D’altra parte il legame tra Carnival e Fincantieri è consolidato e dura da altre 25 anni, un quarto di secolo in cui la Compagnia ha dato commesse all’azienda triestina per 25 miliardi di dollari. Tutte belle notizie, quindi, per il made in Italy della costruzione di navi da crociera, per nulla intaccate dal bilancio comunicato tre giorni fa, con Fincantieri che ha chiuso il 2015 con un rosso di 175 milioni di euro dall’utile di 67 milioni del 2014. A pesare è stata la controllata norvegese Vard – che come altre società offshore soffre del crollo del prezzo del greggio –, cui sono riconducibili 37 milioni di euro di perdita. Ma ordini acquisiti e carico di lavoro, come si è visto, toccano un record storico. L’azienda tornerà così all’utile già quest’anno con la previsione di distribuire un dividendo a partire dall’utile 2017. Queste sono le rosse previsioni del nuovo piano industriale 20162020 approvato dal Cda del gruppo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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