giovedì 3 gennaio 2013
​Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione artigiana (nella foto), «per ciascuna famiglia italiana l'aggravio medio di imposta sarà pari a 585 euro».
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"Sarà un 2013 all'insegna delle tasse: con l'introduzione della Tares, l'aumento dell'Iva previsto dall'1 luglio, il ritocco all'insù dell'Imu sui capannoni, gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale ci saranno per gli italiani 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012". Sono i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, secondo cui "per ciascuna famiglia italiana l'aggravio medio di imposta sarà pari a 585 euro"."Nonostante la Legge di stabilità abbia aumentato le detrazioni Irpef per i figli a carico - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - la pressione fiscale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni redatte qualche giorno fa dal Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%. Ben 0,4 punti percentuali in più rispetto al dato registrato l'anno scorso. Solo nel 2014 invertiremo la tendenza, ritornando a una pressione fiscale leggermente al di sotto del 45%".Secondo la Cgia, "è evidente che un livello così elevato di tassazione non costituisce una condizione favorevole per riagganciare la ripresa economica". "Con l'Imu - prosegue Bortolussi -  l'Erario ha incassato circa 3-4 miliardi di euro in più rispetto alle previsioni: si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l'aumento di un punto dell'aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie. È questa una condizione necessaria per lasciare più soldi in tasca agli italiani e far ripartire i consumi".
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