martedì 25 aprile 2017
Boom di impiegati, segretarie, cuochi, camerieri, baristi, agenti assicurativi e finanziari. In calo camionisti/autisti, operai/artigiani specializzati nelle rifiniture e nelle costruzioni
Ecco le professioni favorite con il Jobs Act
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Con l'avvento del Jobs Act gli impiegati, le segretarie, i cuochi, i camerieri, i baristi, gli agenti assicurativi e finanziari sono le professioni che hanno subito gli incrementi occupazionali più importanti. È quanto emerge da una rilevazione della Cgia di Mestre. Per contro, invece, i camionisti/autisti, gli operai/artigiani specializzati nelle rifiniture e nelle costruzioni (posatori di piastrelle e di tegole, i vetrai, gli idraulici, gli elettricisti, i serramentisti eccetera), i collaboratori domestici non qualificati, i sarti e gli operai del tessile/abbigliamento, i bancari e i periti in campo ingegneristico/edilizio sono i mestieri che hanno subito le contrazioni più preoccupanti.

Grazie alla realizzazione di un vero e proprio "borsino delle professioni", la Cgia ha elaborato una graduatoria dei lavori "top & down" maturata tra il 2014 e il 2016. Un periodo, quest'ultimo, che è stato
contrassegnato, in particolar modo, dalle novità introdotte nel mercato del lavoro sia dal Jobs Act sia dagli sgravi contributivi temporanei rivolti alle imprese che nel biennio 2015/2016 hanno assunto lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Questa analisi, per la Cgia, include tutti i nuovi occupati; siano essi subordinati o autonomi/partite Iva.

Per garantire una adeguata rappresentatività statistica in questa analisi sono state considerate solo le professioni con almeno 100mila occupati (si tratta di circa l'87% del totale degli occupati e di 58 professioni su 129 presenti in Italia). Le professioni al "top", tra il 2014 e il 2016, sono quelli di impiegati alla segreteria, aumentati di 118.300 unità (+10,7%). Seguono i cuochi, i camerieri e i baristi che hanno registrato un incremento in termini assoluti di 110.400 unità (+10,6%) e gli agenti assicurativi/bancari, con 64mila addetti in più (+20,2%). Appena fuori dal podio troviamo i facchini, gli imballatori e gli addetti alle consegne, con un variazione degli occupati pari a +61.900 (+14,8%) e gli analisti gestionali/di mercato e pubbliche relazioni che sono cresciuti di 54.600 unità (+12,2%).

Le professioni in calo nel periodo preso in esame, vedono il mestiere più in difficoltà quello dell'autista: alla guida di bus e mezzi pesanti si sono persi 38.700 professionisti della strada (-7%). In grosse difficoltà anche i mestieri legati al mondo dell'edilizia: tra il 2014 e il 2016 gli artigiani e gli operai specializzati nelle rifiniture (come i posatori di piastrelle e di tegole, gli idraulici, gli elettricisti, i serramentisti e gli addetti ai sistemi di coibentazione) sono diminuiti di 36.100 unità (-8,5%). Forte caduta numerica anche dei collaboratori domestici non qualificati per servizi alla casa (non per l'assistenza) che sono scesi di 32.800 unità (-6,7%). Gli accompagnatori delle persone disabili, gli addetti alla formazione e all'orientamento dei giovani hanno subito una contrazione di 22.600 unità (-12,8%). In difficoltà, infine, anche i tecnici in campo ingegneristico: come i periti/tecnici meccanici, elettrotecnici, elettronici e quelli occupati nel settore delle costruzioni -17mila (-3,8%).




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