mercoledì 22 maggio 2013
I premi, del valore di 3mila euro ciascuno, verranno consegnati a studenti meritevoli per ricordare il giornalista milanese, che lavorò nei difficili anni di piombo.
COMMENTA E CONDIVIDI
L’Università di Milano-Bicocca conferirà a cento studenti meritevoli, durante una cerimonia che si svolgerà il prossimo 24 maggio presso l’Auditorium “Guido Martinotti”, borse di studio del valore di 3mila euro intitolate alla memoria di Franco Belli, giornalista di vasta esperienza famoso anche per il suo impegno nella formazione e nella guida di giovani giornalisti durante i difficili anni di piombo. I premi di studio, riservati a studenti meritevoli e bisognosi, sono stati finanziati grazie a un lascito di 300mila euro devoluto dalla famiglia all’Università Bicocca. La donazione è stata destinata all’assegnazione di 100 borse, di cui 50 per studenti iscritti ad anni successivi al primo dei corsi di laurea triennale, magistrale a ciclo unico e del corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, e 50 per studenti iscritti ad anni successivi al primo dei corsi di laurea magistrale o specialistica. I requisiti individuati per determinare i vincitori delle borse sono stati sia di merito accademico, superamento di almeno due terzi dei crediti formativi universitari previsti per gli anni precedenti a quello di iscrizione con una media ponderata non inferiore ai 24/30, che di tipo economico, indicatore di situazione economica equivalente universitario non superiore a 35.000 euro.«Siamo molto grati - dice il rettore, Marcello Fontanesi - alla  famiglia di Franco Belli per la generosità e la sensibilità mostrate nei confronti dei nostri giovani studenti. Il sostegno che hanno voluto dare all’Ateneo è un gesto significativo che riconosce la centralità della formazione dei giovani come contributo sia alla crescita individuale sia alla crescita della nostra società».«Franco Belli non aveva figli, ma ha avuto nella sua vita professionale tanti apprendisti da allevare al giornalismo ed è per questo motivo che la moglie Silvana Di Stefano ha voluto intitolare a lui delle borse di studio per quei giovani meritevoli che si affacciano alla vita, augurando loro di riuscire a realizzarsi professionalmente quanto è riuscito a lui» racconta Riccardo Belli, nipote del giornalista.Belli ha iniziato la sua carriera di giornalista nei primi anni Cinquanta. Ha lavorato per numerose testate tra cui il Giorno e il settimanale Tempo Illustrato. Nel 1974 viene assunto al Corriere della Sera e nel 1976, chiamato da Eugenio Scalfari, approda come responsabile dell’edizione milanese alla neonata redazione di Repubblica dove ha continuato a collaborare fino al 4 ottobre 2000, giorno della sua scomparsa.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: