mercoledì 4 marzo 2009
A causa dell'effetto di trascinamento dell'ultimo debole trimestre del 2008 la Banca d'Italia rivede a -2,6% dal -2% indicato a gennaio la stima sul Pil italiano 2009. Lo ha detto il vicedirettore generale Visco. Si tratta di una stima sostanzialmente in sintonia con quella di Confindustria.
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Il 2009 sta andando e andrà peggio del previ­sto. La Banca d’Italia dà ragione a Confindu­stria: il tasso di crescita dell’economia virerà in negativo fino al 2,6%, ben più quindi del meno 2% che era stato indicato a gennaio, nell’ultimo Bollettino economico. Finora era stato solo il cen­tro studi degli industriali a spingersi così in là co­me pessimismo, ipotizzando un calo del Pil di ol­tre il 2,5%. L’attività economica, insomma, va a rotoli (anche se dopo tanti cali ieri ci sono stati buori rimbalzi nelle Borse europee, con il Mibtel salito del 2,41%). E questo lo testimoniano tanti altri indicatori. In primis il ricorso, nelle aziende, alla cassa integra­zione. L’Inps ha diffuso ieri le ultime cifre di feb­braio: attestano una ripresa dell’impennata di questo sussidio nella versione ordinaria, schizza­to del 553,17% all’insù. Le ore autorizzate di Cig nell’industria e nell’edilizia sono state 25,9 milio­ni, contro i 3,9 milioni di un anno prima. Il feno­meno contagia ormai anche i 'colletti bianchi': fra gli impiegati la cassa ordinaria è salita del 682,49%. Più gente resta a casa e meno si consu­ma: non c’è nessuna ripresa e anzi, avverte Conf­commercio, a gennaio c’è stato un calo tenden­ziale del 4,6% in quantità, il terzo peggior risulta­to in un anno. Bankitalia: il Pil precipita. Non è stato un docu­mento ufficiale, ma un intervento del vicedirettore generale Ignazio Visco a delineare il nuovo sce­nario. A una cerimonia nell’università romana della Sapienza, Visco ha spiegato che i dati sulla produzione pubblicati dall’Istat «sono risultati per questo trimestre ancor più negativi, riflesso di u­na sottostima nell’evoluzione della domanda mondiale. Tenendone meccanicamente conto – ha proseguito – e mantenendo il profilo di gra­duale ma continua uscita dalla crisi», che era pre­sente nelle stime fatte a gennaio, «si passa per quest’anno a una caduta del 2,6%». Un ragiona­mento che ha portato Visco a sottolineare che, in questi frangenti, «anche analisi e modelli previsi­vi hanno mostrato limiti importanti su cui è ne­cessario interrogarsi». Successivamente, tuttavia, Banca d’Italia ha precisato meglio, sostenendo che le «trasposizioni meccaniche» di dati come quelle citate da Visco «non sono previsioni ma­croeconomiche »: una precisazione fatta per non gettare ombre sulla credibilità dello stesso Bollet­tino ufficiale, diffuso solo 50 giorni fa. Il boom continuo della cassa. La crescita a tre ci­fre è ormai una costante. Dopo la debolissima fre­nata di gennaio, lo scorso mese si è tornati ai gra­vi livelli di novembre e dicembre 2008: le ore di cas­sa sono state globalmente 42,5 milioni, cioè il 169,7% in più sul febbraio 2008. Se si estende il confronto al bimestre gennaio-febbraio, l’incre­mento cala di poco, al 131,7%. L’unico fattore con­solante (per così dire) è che, scomponendo il da­to, il vero boom riguarda soprattutto la cassa or­dinaria, salita del 443,26% nel dato bimestrale, mentre la Cigs straordinaria - anticamera del li­cenziamento - resta su livelli più bassi: più 44,8% a febbraio (con 12,8 milioni di ore) e +26,65% nei 2 mesi. La Cgil chiede per questo che i fondi ag­giuntivi siano «effettivamente fruibili». Consumi ancora al palo. Confcommercio vede u­na crisi «più acuta del previsto». Sul suo indicato­re, decisamente peggiorato su dicembre ma an­che sul meno 1,1% di gennaio 2008, hanno pesa­to soprattutto auto e moto (a gennaio non erano partiti i nuovi incentivi), mentre è ininfluente l’in­flazione ora bassa. È la 12ª variazione mensile ne­gativa in un anno, resa ancor più grave dal fatto che ora colpisce pure i servizi (-0,3%). Ma sono da­ti che non sorprendono i consumatori, che chie­dono un abbattimento del 20% dei prezzi per far ripartire i consumi.
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