martedì 5 giugno 2018
Anniversario congiunto tra la Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi e l'azienda vinicola Montecappone. Mezzo secolo di storia e passione
Brindisi doppio per i 50 anni del Verdicchio
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Festa al quadrato nelle Marche per i 50 anni della Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi, prodotto simbolo del territorio. La stessa ricorrenza la celebra l'azienda Montecappone, di proprietà della famiglia Mirizzi e fondata nel 1968 da Recildo Bomprezzi con altri due soci marchigiani. L'impresa vitivinicola, dal 1997 di intera proprietà della famiglia Mirizzi-Bomprezzi, produce - si legge in una nota - vini Montecappone in quasi 35 ettari di vigneti situati sulle colline di Jesi (Ancona). La casa vitivinicola ha una produzione di 180mila bottiglie l'anno, vendute per il 40% all'estero, soprattutto in Usa, Giappone e, in Europa, Danimarca, Olanda, Belgio, Svizzera e Germania. Tra i vini di punta Utopia (Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico) e il Federico II A.D.1194 (Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore).

Le etichette Montecappone sono in tutto 15 tra bianchi, rossi, rosati, bollicine e vini dolci, a cui si affianca anche la produzione di oli extra vergine di oliva, realizzata nei 13 ettari di oliveti situati sempre nel comune di Jesi. Alla Montecappone si affianca l'azienda Mirizzi di vini e oli nata nel 2015, con una storica rivendita a Roma, impresa che ha già dato vita a Ergo (un Verdicchio più tradizionale, con aromi di frutta matura) e al neonato Metodo classico da uve Verdicchio, un millesimato extrabrut con 24 mesi di permanenza sui lieviti. Nel commentare il festeggiamento, avvenuto durante una serata nel nuovo ristorante "Acciuga" della capitale, Gianluca Mirizzi, titolare della Montecappone e dell'omonima azienda dichiara che «poter spegnere 50 candeline nell'anno in cui anche la Doc celebra i suoi 50 anni di età rappresenta un traguardo importante e davvero significativo, perché testimonia il grande impegno della famiglia nei confronti del territorio al plurale come quello delle Marche. Qui svilupperemo una viticoltura biologica e sostenibile».


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