lunedì 4 giugno 2012
​Sarà presentato mercoledì o venerdì in Consiglio dei ministri. Circolano le ultime bozze, in 38 articoli. Ampio il ventaglio di interventi che il governo intende inserire.
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Prende forma il Dl Sviluppo che arriverà in settimana, mercoledì o venerdì, sul tavolo del Consiglio dei ministri. Con 38 articoli in dieci capi le ultima bozze circolata appaiono riorganizzate nell'articolazione, e più vicine ad un testo definitivo. Ma anche con un susseguirsi di correzioni e nuove bozze che dimostrano come si sia ancora un cantiere aperto. Lo è sicuramente sul tema dei bonus fiscali per le assunzioni di personale qualificato, in continua evoluzione. Sulla compensazione crediti-debiti di natura fiscale, norme prima rinviate ad un successivo decreto, poi scomparse nell'ultimo schema di decreto circolato. E sulla novità di un forte impulso alla trasparenza nei rapporti tra Pubblica amministrazione, imprese e cittadini, con l'obbligo di pubblicazione su internet di ogni rapporto economico sopra i mille euro. Dalla "concessione di sovvenzioni, contributi,  sussidi e ausili finanziari alle imprese", a "corrispettivi e compensi a persone, professionisti ed imprese per forniture, servizi, incarichi e consulenze e comunque vantaggi economici di qualunque genere".  Con tutti i dettagli: progetti, curriculum,contratti e capitolati, nome del funzionario responsabile.All'appuntamento con il Consiglio dei ministri potrebbe poi arrivare anche la delega fiscale, con il tema delle sanzioni penali rivisto con maggiore gradualità, secondo le indicazioni del Quirinale che avrebbe auspicato più equità: nodo su cui lavorano i ministeri dell'Economia e della Giustizia. Mentre sarà probabilmente l'occasione anche per fare collegialmente il punto sulla spending review. Uno dei fronti aperti dell'azionedel governo, quello della revisione della spesa, su cui, nel pomeriggio a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Mario Monti - a quanto si apprende in ambienti di governo - ha avuto un incontro con i ministri Filippo Patroni Griffi (Pubblica Amministrazione) e Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento); con loro anche Vittorio Grilli (viceministro all'Economia) e il sottosegretario  Antonio Catricalà. Non avrebbe partecipato ilcommissario Enrico Bondi. Ma sarebbe emerso un clima di buona collaborazione con i ministeri, e di fiducia nella possibilità di raggiungere il target di un taglio da 4,2 miliardo.Resta ampio il ventaglio di interventi che il governo intende inserire nel Dl per "misure urgenti per il riordino degli incentivi, la crescita, e lo sviluppo sostenibile". Dal fondo per la crescita sostenibile, allo "sviluppo e rafforzamento" del settore dell'energia, ai "minibond" che le pmi potranno emettere per finanziarsi, alle misure per facilitare la gestione delle crisi aziendali, alla riorganizzazione dell'ex Ice e dell'Enit all'estero, alla giustizia civile con nuove misure per le imprese, all'accelerazione dell'apertura al mercato dei servizi pubblici locali. Appare in continua evoluzione la norma su un bonus fiscale per assunzioni, stabili (almeno tre anni, che scendono a due per le pmi) di "personale ampiamente qualificato": una norma che, ancora indicata come bozza, man mano che si delinea verso la stesura finale appare sempre più semplificata e mirata (per esempio, sono scomparsi il limite del riferimento ad attività di ricerca e sviluppo, e le varie aliquote per tipologia di attività e requisiti del personale, che nel testo più aggiornato sono limitati a lauree e dottorati a carattere tecnico e scientifico). Il beneficio fiscale sale dal 30-40% di bozze precedenti al 100% dell'ultimo testo circolato, con un credito di imposta massimo dimezzato a 300mila euro.
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