venerdì 24 maggio 2013
​Il progetto è finanziato dal ministero del Lavoro e realizzato da Italia Lavoro nell'ambito del programma Amva (Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale).
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​Le imprese artigiane del Piemonte aprono le porte a 370 giovani per formare i nuovi artisti del made in Italy. È il progetto 'Botteghe di mestiere' che vede coinvolte, tra gli altri, l'azienda dolciaria Caffarel e l'azienda di arte orafa Giloro. Il progetto, finanziato dal ministero del Lavoro e realizzato da Italia Lavoro nell'ambito del programma Amva (Apprendistato e mestieri a vocazione artigianale), ha l'obiettivo di formare i giovani in cerca di occupazione tra i 18 e i 28 anni, attraverso percorsi di tirocinio on the job nella manifattura di qualità.
Progetto sposato sin dall'inizio dalla Regione Piemonte, che ha individuato i settori economici di riferimento e ha supportato Italia Lavoro nella promozione di 'Botteghe di mestiere' sul territorio. "Ci auguriamo possa essere un metodo per iniziare un percorso lavorativo robusto", ha detto il presidente di Italia Lavoro, Paolo Reboani, che ha definito l'iniziativa "importante per rivitalizzare il tessuto produttivo delle nostre imprese".
Soddisfatta Claudia Porchietto, assessore al Lavoro della Regione Piemonte, "per il Piemonte è record rispetto alle altre regioni: sono 14 su 139 infatti le botteghe di mestiere selezionate in Piemonte" e ciò "dimostra come la nostra regione sia terra di eccellenze e grandi potenzialità".
Caffarel, insieme ad altre cinque aziende, partecipa all'iniziativa con la bottega 'L'arte del sapere a Torino'. Giloro, insieme ad altri sei partner invece, partecipa con la bottega Valenza: progetto per favorire l'inserimento dei giovani nel settore orafo. L'obiettivo è trasmettere a 60 ragazzi precise competenze legate rispettivamente all'industria dolciaria e all'arte orafa, in modo da portare avanti una tradizione che vede l'Italia ai vertici mondiali in questi settori.
"Finalmente di va al concreto - ha detto l'amministratore delegato di Girolo, Gilberto Presa - tutti abbiamo bisogno di crescere delle risorse nelle nostre aziende". "Questa esperienza - ha aggiunto Vincenzo Montuori, ad Caffarel - ci permette di valorizzare attività manuali attraverso le quali i giovani si appropriano di un patrimonio di cultura e di eccellenza che solo la pratica costante rende possibile". Ma questi non sono gli unici laboratori di training on the job presenti sul territorio.
Sono attive sul territorio altre dodici botteghe che abbracciano vari settori: dalla moda all'arte orafa, dall'elettromeccanica alla lavorazione del legno, dalla ristorazione all'enogastronomia. In totale sono oltre 100 le imprese coinvolte e 370 i giovani che verranno formati. Ogni ragazzo ha una borsa mensile di 500 euro, per un periodo di 6 mesi, mentre le aziende vincitrici hanno un contributo di 250 euro al mese per ciascun tirocinante.
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