mercoledì 14 novembre 2012
​Dal 15 al 18 novembre a Paestum (Salerno) si svolge la XV edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico. Per l'ideatore e direttore Ugo Picarelli (nella foto) è l'occasione per illustrare i percorsi formativi e l'evoluzione delle professioni più richieste dal mercato. 
COMMENTA E CONDIVIDI
Dal 15 al 18 novembre 2012 a Paestum (Salerno) si svolge la XV edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno in collaborazione con la Regione Campania sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica con il sostegno del ministero per i Beni e le attività culturali, del ministero degli Affari esteri, dell’Omt (Organizzazione mondiale del turismo), dell’Unesco, dell’Iccrom (Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali) e il patrocinio del ministero del Turismo.“Valorizzare destinazioni e siti archeologici,  favorire la commercializzazione di prodotti turistici specifici, contribuire alla destagionalizzazione, incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali”. Questi – secondo Ugo Picarelli, ideatore e direttore della Borsa mediterranea del turismo archeologico – sono gli obiettivi della XV edizione. Un’attenzione particolare è riservata alle professioni vecchie e nuove legate al settore. ArcheoVirtual, per esempio, è una mostra e workshop sull’archeologia virtuale a cura del Virtual Heritage Lab dell’Istituto per le Tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr (direzione scientifica di Sofia Pescarin), che permette di scoprire le nuove frontiere internazionali della ricerca scientifica e tecnologica legate al mondo antico. Nell’ambito di ArcheoLavoro, le Università presentano i corsi di laurea e i master in Archeologia, Beni culturali e Turismo culturale, mentre gli esperti del settore illustrano le figure professionali e le competenze emergenti. In concomitanza, poi, si svolge la Borsa del turismo della nocciola italiana, con un'area espositiva dedicata a 32 Comuni oltre all'Associazione delle Città della Nocciola e al Ministero delle Politiche agricole, promotori dell'evento: i laboratori di degustazione e il workshop con i buyers nazionali sono dedicati rispettivamente al grande pubblico e agli operatori turistici medio - piccoli (B&B, agriturismi, agenti di viaggio, dimore storiche, alberghi diffusi). “L’Italia – spiega Picarelli – è un museo a cielo aperto. Abbiamo un patrimonio ricchissimo. Sarebbero numerose le occasioni di lavoro per i giovani e i meno giovani. Grazie a Internet, archeologi, mediatori, comunicatori, promotori e operatori turistici avrebbero l’opportunità di diffondere in maniera globale i nostri giacimenti culturali. Purtroppo il comparto ha subito la parcellizzazione delle politiche turistiche. Servono invece maggior coordinamento e attenzione alla multimedialità. Competenze multiculturali e trasversali possono essere molto utili nella promozione dei territori”.In effetti i nostri luoghi d’arte sono spesso inospitali, noiosi, con pochi servizi, spesso agli antipodi di quella che dovrebbe essere la qualità dell’accoglienza a livello di strutture, servizi, personale, che spesso ignora profili, bisogni, attese, motivazioni, provenienze e stili di vita dei visitatori perché non si fanno indagini in tal senso. «Il mondo della comunicazione turistica istituzionale su web – conclude l’ideatore e direttore della Borsa - ignora quasi del tutto, tranne qualche piacevole e positiva eccezione, le risorse archeologiche, escludendole quindi dalle più avanzate e sofisticate strategie del viral marketing”.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: