mercoledì 19 luglio 2017
Domande in aumento del 10% rispetto all'anno scorso. A dimostrazione che le famiglie sentono ancora la crisi
Boom di richieste ai Caf per l'Isee
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Corsa ai Caf per ottenere la certificazione Isee: di per sé sarebbe una buona notizia se non fosse anche l’ennesima prova della difficoltà delle famiglie italiane a far fronte alle spese. La certificazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente serve a misurare la situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare ed è indispensabile per accedere a determinate prestazioni, agevolazioni, bonus e forme di sostegno al reddito per servizi come asili nido, assistenza domiciliare, diritto allo studio universitario, libri di testo gratuiti, assegni di maternità, assegni per i nuclei familiari con almeno tre figli.

Nei primi sei mesi del 2017 le famiglie che si sono rivolte ai Caf per presentare la Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e ottenere dall’Inps la certificazione Isee sono state oltre 3 milioni e 700mila, con un incremento di oltre il 10 per cento rispetto ai dati del- lo stesso periodo dello scorso anno. I dati sono stati resi noti dalla Consulta nazionale dei Caf. Se anche il secondo semestre dovesse confermare il trend di questi mesi, il risultato annuale proietterebbe il numero delle certificazioni Isee ben oltre le 6 milioni di attestazioni, con un incremento del 10 per cento rispetto al 2016. Questi numeri, afferma la Consulta dei Caf, «confermano la bontà dello strumento di misurazione della condizione economica delle famiglie e, allo stesso tempo, provano la crescente e diffusa situazione di difficoltà sociale che sta portando il governo a incrementare l’impegno nella lotta contro la povertà, prevedendo interventi a favore dei cit- tadini e delle famiglie, condizionati nell’accesso dall’Isee stesso».

Dalla Consulta dei Caf arriva però anche un appello legato alla carenza di risorse: quelle messe a disposizione dall’Inps, seppur con un incremento di 6 milioni di euro rispetto al budget del 2016, non sono sufficienti ad assicurare l’erogazione del servizio per tutto il 2017. Entro il mese di settembre verranno raggiunte le 5 milioni e 100 mila Dichiarazioni Sostitutive Uniche per cui è previsto il pagamento del servizio da parte dell’Inps. Da quel momento «i Caf potrebbero trovarsi nella condizione di non poter più erogare il servizio verso milioni di cittadini per mancanza di risorse. Per questo anche nelle scorse settimane è stato sollecitato il ministero del Lavoro ad avviare un confronto con la stessa Consulta e l’Inps per valutare la situazione ed individuare le necessarie soluzioni che non gravino su quella parte di popolazione che più ha bisogno di esercitare i propri diritti per soddisfare bisogni primari».

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