sabato 1 marzo 2014
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​«Adesso basta: è inutile commentare il livello tragico raggiunto dalla disoccupazione. Ora voglio sapere solo che cosa il governo ha davvero intenzione di fare: entro quando, con quali soldi, presi da dove. Basta annunci». Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è come un fiume in piena che ha superato gli argini.Segretario, nuovo record assoluto di disoccupazione al 12,9% quella generale oltre il 42% per i giovani.I dati sono drammatici, anche se per i giovani si tratta in realtà solo del 10% della popolazione con meno di 24 anni ed è bene ricordarlo: la grandissima parte dei giovani o studia o purtroppo non ha intenzione di lavorare. Ma sono stufo di commentare queste cifre: non è un decimale in più o in meno a fare la differenza. Dietro ci sono persone in carne e ossa che vengono espulsi dalle fabbriche mentre nelle aziende non entrano più nessuno. Voglio solo sapere che cosa intende fare il governo.Renzi ha annunciato il taglio del costo del lavoro, il pagamento dei debiti verso le imprese...Dovrebbe essere musica per le orecchie di un sindacalista. E invece no. Perché ho paura che siano solo annunci: prima si dice che si taglia di 10 punti il cuneo fiscale, poi sono 10 miliardi. Poi dopo si annuncia addirittura la riduzione del 30% dell’Irap e la restituzione della liquidità. Scusate, non dovrei dirlo io: ma ci ricordiamo che il fiscal compact impone manovre da 50 miliardi l’anno per ridurre il debito? Sappiamo dove prendere i soldi, siamo sicuri di riuscirci? E soprattutto: il governo ha chiara qual è la priorità?E qual è per voi?Non è far calare l’Irap o restituire liquidità alle imprese, che paradossalmente potrebbero non sapere dove investirla. No, la priorità assoluta è ridurre le tasse a lavoratori e pensionati perché possano tornare a spendere un po’ di più e così far ripartire il mercato interno e le commesse alle imprese. Così si riavvia lo sviluppo e la crescita dell’occupazione. L’Irap e le altre riforme, vengono dopo. Su questo vorrei che si aprisse col governo una discussione vera, veloce e produttiva.Non sarà che Renzi vuole decidere e fare tutto da solo, perché pensa che sia più facile senza di voi...Se non ci incontrano è perché non hanno le idee chiare. Per questo non ho sollecitato un vertice finora. Meglio che si depositi la polvere degli annunci. Poi però va aperto un confronto vero. E se pensano di far da soli sbagliano.Come per il Jobs Act che Renzi vuol presentare alla Merkel?Questa poi è incomprensibile. Io non ho pregiudiziali sulla riforma del mercato del lavoro. Ma anzitutto nessuna regolazione dei contratti ha mai fatto crescere l’occupazione di per sé. E poi attenzione: perché si rischia, come avvenuto in passato, di fare grandi danni. Questa infatti è una materia tipica delle parti sociali, non ha senso che se ne occupi la politica. Pensi piuttosto a condurre l’unica vera grande battaglia.Quale battaglia?Quella contro la rendita. Oggi la questione principale nel Paese è la contrapposizione tra produttori (imprese e lavoratori) e chi vive sfruttando rendite di posizione: concessioni, appalti, spesa pubblica improduttiva. Finora la politica è stata subalterna, i governi non hanno saputo combattere questi centri di potere. Renzi è pronto a farlo?
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