sabato 21 ottobre 2023
Prezzi del metano in rialzo del 40% in un mese, ma le scorte sono già oltre il 97%. Il fenomeno meteorologico del Niño dovrebbe aiutare. Lunedì le misure del governo sull'energia
Slitta il mercato libero, ma contro i rincari serve un inverno mite

Reuters

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Al tempo delle “policrisi” e con l’urgenza imposta dal nodo del cambiamento climatico, la “merce” energia resta quella più ambita, in grado di far cambiare corso ai rapporti tra Paesi e di dettare legge in ogni ambito. Gli esperti parlano oggi di “trilemma dell’energia”, in un momento in cui le crisi che si sono succedute nell’ultimo triennio hanno ribadito al mondo che la sicurezza energetica e l’accesso a fonti a prezzi “umani” sono necessari quanto la sostenibilità, per restare sulla traiettoria della transizione ecologica. Con l’inverno alle porte, i venti di guerra in Medio Oriente sono fonte di preoccupazione anche per le conseguenze sul mercato dei combustibili, dal gas naturale al petrolio, in un momento in cui le fonti rinnovabili sono ancora di andare oltre una quota residuale: nell’Ue arrivano a coprire solo circa il 22% del consumo finale lordo di energia.

Due elementi contribuiscono a moderare il nervosismo. Primo: stando ai dati diffusi dalla piattaforma Agsi di Gie, l'Associazione europea dei gestori delle reti del gas, allo scorso 8 ottobre nell'Ue risultavano già stoccati 1.103,19 TWh di gas, pari al 97,01% della capacità complessiva (in Italia siamo al 97,22%). Secondo: i modelli climatici prevedono che le condizioni del fenomeno del Niño persisteranno per tutto l’inverno, concedendo un inverno più mite, con un fabbisogno di gas inferiore. Venerdì i future sulle consegne di novembre hanno chiuso al Ttf di Amsterdam a 50,4 euro al megawattora: in un mese il rialzo è stato di oltre il 40% e molto, per le prossime settimane, dipenderà da un eventuale allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. Pressione anche sui prezzi del petrolio, già oltre quota 90 dollari al barile.

In Italia il decreto Energia arriva oggi, lunedì 23 ottobre all’attenzione del pre-consiglio dei ministri. Tra le “disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese”, oltre alla promozione delle fonti rinnovabili e al sostegno alle imprese energivore, anche disposizioni sul prolungamento del mercato tutelato per contenere gli aumenti in bolletta di luce e gas, sui rigassificatori e sulla ricerca di gas sul territorio nazionale. Già a settembre anche la bolletta del gas sul mercato tutelato, che riguarda un terzo degli utenti italiani, circa dieci milioni, ha segnato un rialzo del 4,8% rispetto ad agosto e per ottobre è più che probabile un nuovo rialzo. Fino a fine anno sono confermati invece l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva al 5%. Per il mercato tutelato della luce, il 28 settembre l’Arera aveva già fissato un rialzo del 18,6% per il quarto trimestre dell’anno rispetto al trimestre precedente.

«I prezzi del gas naturale rimangono al di sopra dei livelli pre-Covid e pre-crisi energetica nel secondo semestre del 2023, ma si sono raffreddati rispetto ai picchi record del 2022 – ha osservato nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier intervenendo all’Energy Intelligence Forum di Londra, nel corso del quale è stato presentato il Global Gas Report 2023 –. La contrazione della domanda, la crescita marginale dell’offerta e la rimozione degli ostacoli infrastrutturali hanno contribuito a creare un fragile equilibrio instabile nel mercato del gas».

Secondo il rapporto, la domanda globale di gas è diminuita dell'1,5% nel 2022 rispetto al 2021, con i cali più significativi registrati in Europa (-12%) e in Asia, parzialmente compensati da una forte crescita in Nord America. Gli aumenti dei prezzi internazionali del Gnl hanno causato carenze di gas e black-out in Paesi come Pakistan e Bangladesh. «Come parte di un mercato globale sempre più interconnesso – ha sottolineato Venier – il sistema del gas europeo è riuscito a superare le enormi sfide affrontate nel 2022, grazie anche alla flessibilità fornita dal Gnl e alla maggiore diversificazione delle forniture di gas, che hanno portato gli stoccaggi quasi a piena capacità prima dell’inizio della stagione invernale». «È importante continuare a investire nell'infrastruttura del gas – ha aggiunto l’ad di Snam – per garantire un approvvigionamento affidabile ed accessibile di gas naturale e accelerare lo sviluppo di gas verdi a basso tenore di carbonio e della Ccs (la cattura dell’anidride carbonica, ndr), considerando il ruolo chiave che le molecole avranno nella composizione energetica del futuro prossimo e lontano».

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